Porta d’ingresso della Croazia, letteralmente a due passi da noi. L’Istria è terra di ricordi, di storia che si intreccia con le vicende umane di tanti nostri connazionali, ma oggi è soprattutto una destinazione ideale per un “break” di tre, quattro giorni.
L’itinerario con le maggiori suggestioni può partire da Rovigno, uno dei luoghi più romantici del Mediterraneo, con il suo centro storico ben conservato e con le case costruite sulle scogliere. Da qui una suggestiva vista sulle isole vicine, tra le quali spiccano l’Isola Rossa e l’isolotto di Santa Caterina dove si può conoscere da vicino la tradizione locale dei pescatori tramite uno dei simboli croati – la barca di legno chiamata “battana”.
Lungo la costa occidentale istriana si arriva a Parenzo, la città della cultura, dello sport e del divertimento, pluripremiata per la sua pulizia: bene culturale più prezioso è la Basilica Eufrasiana, inserita nel 1997 sulla lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. È l’unico complesso episcopale del primo cristianesimo di tale entità a livello mondiale ad esser stato conservato integralmente.
Terza tappa d’obbligo di questo break croato è Pola, costruita proprio come Roma su sette colli, con la sua arena che è il monumento più grande e meglio conservato dell’architettura antica in Croazia e sesto. Conosciuta anche come Divić-grad, cioè la città che, secondo una leggenda, fu costruita dalle fate, ospita il sesto più grande anfiteatro del mondo.
E infine Rabac, un borgo con spiagge bianche e scrigno enogastronomico per i buongustai con le sue trattori e ristoranti tipici. Una curiosità: Rabac è collegata con Albona da un sentiero pedonale – ideale per attività outdoor – che è stato ribattezzato il bosco delle fate.