Il ritorno di Cinecittà si Mostra con un’esposizione dedicata a Fellini

Gli studi romani di Cinecittà furono fondati il 28 aprile 1937. E la data quest’anno ha celebrato anche un altro compleanno: quello dell’esposizione permanente Cinecittà si Mostra, che ha riaperto le porte di via Tuscolana 1055.

Torna quindi l’occasione per ripercorrere le tappe dei mitici studios che hanno fatto grande il cinema italiano e farsi incantare dal luogo dove i sogni prendono vita, e non mancano le novità, a cominciare dalla nuova esposizione temporanea dedicata a 25 pezzi originali provenienti dai set di alcuni film di Federico Fellini, maestosi e barocchi elementi scenografici creati appositamente per arredare e arricchire le scene di film come La dolce vita (1960), Il Casanova di Federico Fellini (1976), La città delle donne (1980), Intervista (1987). Per la prima volta il pubblico potrà ammirare da vicino il Cristo redentore visto volare sotto a un elicottero nei cieli di Roma nell’incipit del film italiano forse più conosciuto al mondo, La dolce vita.

cinecittà si mostra

Di grande impatto anche tre enormi teste che ritraggono le attrici Joan Crawford, Greta Garbo e Marlene Dietrich realizzate per La città delle donne, così come un grande bassorilievo del volto di una donna ispirato all’antichità. Da Il Casanova, film che valse a Danilo Donati un Oscar per gli abiti di scena, arrivano ben 10 busti di cardinali ispirati alla scultura seicentesca, e poi ancora un’imponente armatura per cavallo, l’effigie del Leone di San Marco simbolo di Venezia, la scultura di un uomo di cera oltre ad alcuni arredi come un camino e una vasca da bagno.

Manufatti felliniani della collezione di Istituto Luce Cinecittà di cui già fanno parte pezzi recuperati e restaurati negli anni come Venusia, la slitta del film Ludwig, e diversi tra costumi ed elementi scenografici dal Pinocchio di e con Roberto Benigni.

La collezione legata a Fellini sarà visitabile fino a fine maggio all’interno del Miac, il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema.

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Abiti di Alida Valli in Senso, credits Andrea Martella

Cinecittà si Mostra vuole celebrare anche tre grandi nomi del cinema italiano di cui quest’anno cade il centenario dalla nascita: Giulietta Masina, Alida Valli e Nino Manfredi che ricorda rendendo omaggio al lavoro di costumisti di primo piano. Sono otto i nuovi costumi allestiti lungo i percorsi Girando a Cinecittà e Backstage all’interno di Cinecittà si Mostra. A omaggiare Alida Valli due abiti, uno da sera e uno da giorno indossati nei panni di Livia Serpieri in Senso (1954) di Luchino Visconti e creati da Marcel Escoffier assieme a un giovanissimo Piero Tosi. A seguire un esempio del sodalizio tra il regista Luigi Magni e la costumista Lucia Mirisola, con due abiti creati per Nino Manfredi protagonista di In nome del popolo sovrano (1990) e La notte di Pasquino (2003).
Giulietta Masina è ricordata grazie a due abiti indossati per Giulietta degli spiriti (1965) e Ginger e Fred (1986).

Dalla sua apertura nel 2011, Cinecittà si Mostra ha esposto oltre 100 abiti di scena che hanno raccontato non solo il cinema italiano e internazionale e i suoi interpreti ma anche la grande creatività e artigianalità di costumisti e sartorie italiane.

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