Le grandi mostre d’arte continuano ad essere protagoniste nelle nostre città, offrendo al pubblico opere di grande fascino e anche punti di vista inediti su artisti celebri.
Ecco tre esposizioni in arrivo o appena iniziate e che diventano un ottimo “pretesto” per partire e organizzare un weekend a Pisa, Roma o Ravenna nelle prossime settimane, per un city break d’autunno con la cultura.
Antonio Ligabue a Pisa
Nell’anno del 60° anniversario della scomparsa di Antonio Ligabue, gli Arsenali Repubblicani del Comune di Pisa ospiteranno la mostra “Ligabue. Il ruggito dell’anima” dal 26 dicembre 2025 al 10 maggio 2026.
L’esposizione offrirà al pubblico un’occasione preziosa per riscoprire la potenza espressiva e il mondo interiore di un artista che ha saputo parlare con voce unica e universale. Il percorso espositivo racconterà la parabola umana e creativa di Ligabue, mettendone in luce la straordinaria vicinanza ai grandi protagonisti dell’Espressionismo europeo.
In mostra si potranno ammirare oltre 80 opere che approfondiranno la vita, la psiche e la storia tormentata di questo affascinante artista.
Per Antonio Ligabue, l’arte ha rappresentato da sempre un’esigenza profonda e istintiva, un modo per affrontare le difficoltà e i tormenti della vita. Questa urgenza espressiva si riflette nella potenza visiva delle sue opere, capaci ancora oggi di emozionare e toccare l’animo dello spettatore. Tra le opere spiccano i celebri autoritratti e le sue iconiche raffigurazioni di animali feroci: tigri maestose, leopardi, rapaci in azione o impegnati in lotte per la sopravvivenza, e leoni imponenti.
Dalì e le sue ispirazioni a Roma
La Fondazione Roma, in collaborazione con la Fundació Gala-Salvador Dalí, con il supporto organizzativo di MondoMostre e con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna, presenta la mostra Dalí. Rivoluzione e Tradizione, già in corso e in programma fino al 1° febbraio 2026 a Palazzo Cipolla, Museo del Corso – Polo Museale, nel cuore di Roma.
La mostra presenta oltre 60 opere, tra dipinti (alcuni dei quali mai esposti in Italia) e disegni, accompagnate da documenti fotografici e audiovisivi, che offriranno al pubblico un’immersione totale nell’universo creativo di Salvador Dalí, artista geniale, controverso e visionario. Le opere provengono dalla Fundació Gala-Salvador Dalí e da prestigiose istituzioni nazionali e internazionali, come il Museo Arte Reina Sofía e il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Museu Picasso di Barcellona e le Gallerie degli Uffizi. L’esposizione è costruita attorno al rapporto di Dalí con quattro grandi figure di riferimento: tre maestri storici – Vermeer, Velázquez e Raffaello – e un grande suo contemporaneo: Pablo Picasso. Con quest’ultimo, Dalí intrattenne un rapporto ambivalente e affascinante, fatto di ammirazione, rivalità e confronto intellettuale.
La mostra è strutturata in quattro sezioni, ciascuna dedicata a uno dei maestri che hanno profondamente influenzato l’arte di Dalí. A queste si aggiunge una sezione dedicata ai contenuti di 50 Segreti Magici per Dipingere, con una selezione di disegni mai esposti in Italia che svelano il metodo teorico e tecnico dell’artista catalano.
I mosaici di Chagall a Ravenna
Fino al 18 gennaio 2026, il Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna presenta Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera, la prima mostra interamente dedicata al legame tra il grande artista e la tecnica musiva – un capitolo sorprendente e ancora poco noto del suo percorso creativo.
L’esposizione è l’evento con cui si inaugura la IX Biennale di Mosaico Contemporaneo di Ravenna, che torna a Ravenna con tre mesi di eventi, mostre e installazioni diffusi in tutta la città. Un appuntamento dedicato a un linguaggio artistico millenario, capace di rinnovarsi e dialogare con la contemporaneità.
Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera rappresenta un momento chiave nella riscoperta di un capitolo straordinario e ancora poco noto dell’opera dell’artista: il suo rapporto con il mosaico, nato negli anni Cinquanta in stretto dialogo con la città di Ravenna e i suoi eccellenti artisti.
Il legame tra Marc Chagall e Ravenna nasce nel 1954, quando l’artista visita la città e rimane profondamente colpito dalla bellezza e dalla spiritualità dei mosaici bizantini. Un anno dopo, su iniziativa di Giuseppe Bovini, allora direttore del Museo Nazionale di Ravenna e per il tramite dello storico dell’arte Lionello Venturi, Chagall viene invitato a partecipare alla Mostra di Mosaici Moderni. I mosaicisti, partendo da questi disegni, realizzarono le loro interpretazioni musive. Molte tra queste costituiscono oggi il nucleo storico della collezione musiva del Mar.
Così è proprio per Ravenna che anche Chagall realizza il suo primo mosaico, Le Coq bleu, sperimentando la tecnica musiva. É con Le Coq bleu, tra le opere più iconiche della collezione del Museo d’Arte della città, che si apre il percorso di mostra, che prosegue attraverso la narrazione di quattordici progetti di Marc Chagall, per lo più monumentali distribuiti tra il sud della Francia, gli Stati Uniti, Israele e la Svizzera, offrendo al pubblico un panorama completo dei mosaici realizzati dall’artista tra il 1958 e il 1986, con opere provenienti da istituzioni e collezioni internazionali.
Bozzetti, gouaches, disegni e mosaici testimoniano il processo creativo che ha accompagnato la realizzazione di ciascun progetto. Il percorso include anche dipinti, incisioni e litografie che completano il quadro della ricerca e dell’evoluzione dell’artista.
Per la prima volta in Italia e per decenni non esposta al pubblico è eccezionalmente in mostra il grande mosaico Le Grand Soleil (1965-1967), capolavoro realizzato da Marc Chagall con Lino Melano. L’opera, un unicum nel percorso artistico di Chagall, fu originariamente donata dall’artista alla moglie Valentina come omaggio intimo e poetico per la loro dimora “La Colline” a Saint-Paul-de-Vence.