Un giro d’Italia sui pedali nella Storia: è la proposta cicloturistica dell’associazione che promuove i siti Unesco dei Longobardi nel nostro Paese.
Italia Langobardorum, l’ente per la valorizzazione di “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, il sito seriale Unesco che raccoglie in maniera diffusa beni in cinque regioni, intende così valorizzare un modo green e alternativo per visitare questi luoghi tra storia e natura.
È sempre più estesa, in tutte le Regioni italiane, la rete di percorsi ciclabili e di ciclovie di media e lunga percorrenza che consente di raggiungere un numero crescente di siti e località turistiche. E aderendo al progetto di promozione della ciclabilità in tutti i suoi aspetti, quale elemento della mobilità sostenibile urbana ed extraurbana, l’Associazione Italia Langobardorum, ha lanciato una serie di itinerari cicloturistici, da percorrere sulla rete ciclabile nazionale Bicitalia adottata dalla Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), alla scoperta dei sette gruppi monumentali, distribuiti in cinque diverse Regioni italiane, che rappresentano le principali testimonianze architettoniche e culturali lasciate in Italia dalla civiltà longobarda e che si trovano al centro di territori ricchi di bellezze paesaggistiche, ambientali e storico-artistiche.
Friuli
La proposta parte dal Friuli-Venezia-Giulia, nell’area della Gastaldaga di Cividale del Friuli (Ud), dove si trova l’antica capitale del Ducato longobardo del Friuli, l’odierno comune di Cividale del Friuli (Ud), che accoglie sul proprio territorio l’area della Gastaldaga, con il Tempietto Longobardo, ora inglobato nel complesso monastico benedettino di Santa Maria in Valle.
Lombardia
Le proposte proseguono in Lombardia per scoprire la seconda località del sito Unesco, la città di Brescia, capitale dell’omonimo Ducato, che ospita il complesso di San Salvatore – Santa Giulia, oggi sede del Museo della città, uno straordinario palinsesto architettonico edificato nel suo nucleo originario nel 753 per volere di Desiderio, al tempo ancora duca di Brescia, ma destinato all’ascesa al potere come re dei Longobardi, e della consorte Ansa. I percorsi cicloturistici tra le colline bresciane e i paesaggi di re Desiderio e re Rotari. Il territorio delle colline bresciane con i luoghi longobardi è attraversato da sei percorsi cicloturistici con diversi gradi di difficoltà. Tra questi, il primo itinerario, denominato “I paesaggi di re Desiderio” si snoda intorno alla montagna della “Maddalena”, la montagna dei bresciani, dalle cave utilizzate già al tempo dei Romani per l’estrazione del pregiato marmo di Botticino fino ai vigneti della Valverde, conducendo attraverso una strada panoramica alla sommità dell’altura per poi ridiscendere lungo i suoi versanti con un’ampia visuale sulla pianura e le sponde del lago di Garda.
Umbria
Ci si sposta poi in Umbria con un percorso sulle tracce della civiltà longobarda prosegue poi nell’Italia centrale, dove sorse il potente Ducato di Spoleto, nelle cui antiche terre, si trovano i siti Unesco di Spoleto (Pg) e Campello sul Clitunno (Pg). Iniziando dalla prima località, Spoleto, tappa d’obbligo è la celebre basilica di San Salvatore, edificio di eccezionale rilevanza per il linguaggio proprio della classicità latina con cui è stato concepito, frutto sia del reimpiego di spolia, ovvero di materiale tratto da edifici di epoca romana, come colonne, basi, capitelli e cornici, sia dell’utilizzo di elementi decorativi scolpiti a imitazione di quelli classici.
La seconda località dell’Umbria interessata dal Sito seriale Unesco è Campello sul Clitunno (Pg), con il nucleo antico di Campello Alto raccolto attorno al castello di forma ellittica, d’aspetto trecentesco, ma fondato nel X secolo dal cavaliere borgognone Rovero di Champeaux (da cui Campello), e l’area naturalistica delle fonti del Clitunno, già celebrata e frequentata in epoca romana. Qui si trova il Tempietto del Clitunno, sacello costruito in epoca longobarda. C’è anche la pista ciclabile Assisi-Spoleto che disegna un itinerario in sede protetta di circa 45 km sviluppato su un’area di agevole percorrenza in quanto interamente pianeggiante, ma caratterizzata da un colpo d’occhio spettacolare sui dolci rilievi collinari umbri, rivestiti di ulivi e vigneti e punteggiati di borghi medievali. Il tracciato tocca anche Montefalco e Trevi, rinomati centri di produzione dei vini Sagrantino e Rosso di Montefalco e dell’olio e.v.o. dop Umbria.
Campania
Il percorso in Campania alla scoperta dei luoghi del sito seriale longobardo conduce a Benevento, che dal 570 circa fu capitale dell’omonimo Ducato, comprendente anche parte dei territori di Apulia, Lucania e Bruzio, destinato a sopravvivere, con alterne vicende, ma mantenendosi sempre indipendente, fino al 1077, dopo l’elevazione a Principato ottenuta nel 774. Nel centro storico della città campana sorge l’importante sito religioso longobardo della chiesa di Santa Sofia.
Puglia
L’ultima tappa del viaggio attraverso gli antichi territori longobardi è la Puglia, con il comune di Monte Sant’Angelo, entrato già nel VI secolo a far parte del ducato di Benevento insieme con tutto il Gargano. Tra le testimonianze della presenza longobarda in area garganica, risalta il Santuario di San Michele Arcangelo, costruito per fasi successive attorno alla grotta, una caverna calcarea che fu primitivo luogo di culto pagano, divenuto dal VII secolo non solo santuario nazionale dei Longobardi, che furono particolarmente legati al culto micaelico, anche per le assonanze con il dio pagano Wodan, protettore di eroi e combattenti, ma anche centro propulsore della devozione popolare per il principe degli angeli, protettore della Cristianità contro i nemici esterni e interni, con proprietà di guaritore e accompagnatore delle anime dei defunti al cospetto di Dio (psicopompo), e modello ispiratore per tutte le chiese e i santuari edificati in Europa e dedicati a San Michele.
Infine, in Puglia si conclude col tratto garganico della Ciclovia Adriatica: un percorso che nella sua interezza collega Trieste a Leuca per una distanza complessiva di oltre 1.700 chilometri. La porzione pugliese della Ciclovia Adriatica, che dalla località di Lesina consente di ammirare i paesaggi costieri e montuosi della penisola garganica muovendosi su strade poco trafficate, ad esclusione del periodo estivo di luglio e agosto, si prolunga poi oltre Monte Sant’Angelo e Manfredonia, lungo il litorale attraversando le città di Brindisi e di Bari.