Food Valley su due ruote: alla scoperta dell’Emilia più gustosa

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Dagli itinerari lungo il Grande Fiume alle Ciclovie dei Parchi, dalle pedalate tra borghi e colline fino alle cime dell’Appennino, l’Emilia si svela sulle due ruote tra cultura, natura ed enogastronomia.

Sono tanti gli itinerari sviluppati per pedalare nelle atmosfere disegnate dal fiume Po, scoprire sulle strade di collina borghi storici ricchi di tradizioni, arti e castelli, città d’arte e percorsi immersi nella natura fino alle cime del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, fermandosi anche ad assaporare i prodotti enogastronomici della Food Valley, dalla coppa piacentina al prosciutto di Parma, dal parmigiano reggiano all’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia: con Visit Emilia si scovano tante chicche e curiosità a misura di pedali. «Il turismo lento, sostenibile, en plein air,  esperienziale, fortemente legato al territorio, si evolve sul piano qualitativo in una delle destinazioni foodie per antonomasia in Italia – spiega Cristiano Casa, presidente di Visit Emilia -. Il turismo bike ha avuto una forte crescita negli ultimi anni e risponde alla perfezione alle esigenze di ‘nuova normalità’ da Covid-19».

La Food Valley Bike
Ecco quindi che diventa un’esperienza per tutti i sensi percorrere la Food Valley Bike, ciclovia della Bassa Parmense che unisce per 80 km Parma a Busseto (Pr) seguendo le piste ciclabili e i tracciati paralleli al Grande Fiume. Un viaggio nelle terre care a Giuseppe Verdi e Giovannino Guareschi, dal Po alla Via Emilia, a portata di smartphone: scaricando l’app gratuita sul sito www.foodvalleybike.com compaiono le indicazioni utili su tutti i siti di interesse gastronomico, ambientale e culturale toccati dal percorso, ma anche le attività artigianali e commerciali, i servizi, le strutture ricettive.

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Si parte da Parma, Città Creativa Unesco per la Gastronomia e Capitale Italiana della Cultura 2020+2021, territorio di produzione del Parmigiano Reggiano, della pasta e del Prosciutto di Parma, per seguire il versante parmense del fiume Enza e raggiungere Coenzo, in cui si trova il museo etnografico della Casa delle Contadinerie. Si prosegue verso Mezzani, per esplorare l’Oasi Naturale Parma Morta, preziosa testimonianza delle antiche dinamiche fluviali della pianura padana. La Food Valley Bike prosegue poi verso Colorno, dove visitare la Reggia di Colorno, la Versailles dei Duchi di Parma, e poi in direzione Sissa Trecasali, luogo in cui degustare la rara Spalla Cruda di Palasone, salume tipico che risale all’alto Medioevo, dopo aver visitato la Rocca dei Terzi, con il suo torrione alto 27 metri da cui ammirare la campagna.

Non può mancare una tappa a Zibello, dopo aver toccato Roccabianca con il suo castello, per assaporare il prelibato Culatello di Zibello, magari accompagnato ad un bicchiere di vino Fortana, e scoprire le antiche cantine di stagionatura e il Museo del Culatello e del Masalen di Polesine Parmense. Da qui (si possono anche noleggiare le bici) parte un itinerario alternativo di 15 km che attraversa la “Po forest”, la golena dell’azienda dove vivono bradi i maiali neri. L’arrivo è a Busseto, nella cui frazione Roncole è nato il maestro Giuseppe Verdi. La sua storia e la sua musica sono vive in città, ricca dei luoghi simbolo della sua arte. Qui da non perdere, tra le altre prelibatezze, c’è la Spongata, dolce tipico natalizio. www.foodvalleybike.com

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In bici tra i Musei del Cibo
Anche con il circuito bike dei Musei del Cibo si parte alla scoperta di cultura e tradizione dei cibi emiliani che hanno reso famosa Parma nel mondo, senza rinunciare a gustosi assaggi. I percorsi, che si integrano con gli itinerari di Pedalart e sono stati realizzati in collaborazione con Fiab, si snodano su strade a basso traffico sulle prime colline del parmense e il Po.

Il primo, con partenza dalla stazione dei treni di Fidenza, permette di raggiungere il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna e il Museo del Culatello a Polesine Parmense, passando Busseto. Due musei in riva al Grande Fiume, che svela un mondo magico e inatteso e un grande percorso ciclabile.
Per visitare il Museo della Pasta e il Museo del Pomodoro si parte dalla stazione ferroviaria di Parma per pedalare lungo la valle del Taro e giungere all’antica Corte, Grancia della Benedettina di San Paolo di Collecchio. Attraversando il Parco regionale dei Boschi di Carrega, storica tenuta di caccia dei Duchi Farnese si giunge poi al Museo del Vino, nelle suggestive cantine della Rocca Sanvitale di Sala Baganza, emozionante per gli affreschi e gli ambienti del piano nobile. Sui primi colli, i vigneti di Malvasia e il ricordo tangibile della visita di Garibaldi.

È il Castello di Felino ad accogliere il Museo del Salame di Felino, meta di un altro percorso in bici che parte dalla stazione di Parma e passa per il Castello di Torrechiara, fino al Museo del Prosciutto di Langhirano, in cui vivere la storia del re dei salumi.
Per visitare il Museo del Fungo Porcino bisogna invece seguire l’anello dell’Alta Val Taro, con partenza dalla stazione di Borgotaro per pedalare nel centro storico, ricco di palazzi signorili, di memorie legate ad Elisabetta Farnese e di chiese pregevoli. D’obbligo poi una tappa a Compiano con l’antico borgo e il Castello e a Bedonia con l’antico Seminario di San Marco.