Si chiama Jump ed è il nuovo servizio di bike sharing elettrico di Uber, pronto a debuttare a Roma (prima città in Italia) mettendo in circolazione 700 biciclette a pedalata assistita. L’obiettivo è quello di arrivare a 2.800 unità in poche settimane per coprire una superficie di 57 km quadrati, che oltre alle zone del centro comprende anche quartieri più esterni come Eur, Coppedè e Fleming.
Le biciclette di Uber Jump sono dotate di tecnologia lock to (gli utenti sbloccano le ebike con l’app di Uber, attraverso la scansione del Qr code) e dispongono di sistema Gps per disincentivare possibili atti di vandalismo. Caratteristiche, queste, che assicurano una guida più responsabile e una maggiore sicurezza di parcheggio, unita alla pedalata assistita che aumenta la velocità fino a 25 km/h, garantendo tra l’altro massima attenzione alla sostenibilità e dando un’opzione in più ai turisti in visita alla Capitale.
Il nostro obiettivo è quello di essere un partner di lungo periodo per Roma, l’Italia, sia a livello nazionale che locale. Questo lancio è l’inizio di un percorso che ci porterà a costruire città più smart
Michele Biggi, Uber Jump general manager Southwestern Europe
I costi del servizio? Sono 50 centesimi per sbloccare la bici e poi 20 centesimi al minuto. In pratica, per un’ora il costo è di 12 euro.
Oltre che a Roma, in Europa sono otto le città in cui il servizio è operativo, mentre negli Stati Uniti lo è in una dozzina di destinazioni, con alcune di queste in cui ci sono anche i monopattini, sempre targati Uber.