«È in effetti un paradiso in terra l’Agro Pontino, una landa (…) redenta ex novo dalla forza dell’uomo – ma pure delle donne – neanche cento anni fa. Settecento chilometri quadrati di pianura fertilissima, circondati dai monti Lepini pieni di antichissime città, con imponenti monumenti e resti di età medioevale, romana, arcaica, protostorica e perfino neandertaliana.
E nella piana risanata fiumi, canali, laghi, foreste, borghi, città nuove razionaliste, strade diritte costeggiate da lunghe fasce frangivento di eucalypti e infine il mare. Un posto da passarci non solo le vacanze, ma la più bella vita».
Sono queste le parole di Antonio Pennacchi, Premio Strega latinese doc, scomparso nel 2021. Le scrisse nel 2020 come prefazione alla tesi di laurea in Scienze del Turismo di Paola Cosimi, destination manager della Dmo che si occupa delle cosiddette Città di Fondazione, le località dell’Agro Pontino nel Lazio e che si sono costituite in un circuito per valorizzarne l’offerta turistica e la visita.
Le Città di Fondazione sono le “città nuove” nate grazie alla bonifica integrale, il grande progetto urbanistico del primo Novecento che ha migliorato alcuni territori con il risanamento di paludi e la costruzione di canali, strade ed edifici. Si tratta di Aprilia, Colleferro, Guidonia, Latina, Pomezia, Pontinia, Sabaudia e Ventotene, cioè le otto Città di Fondazione rappresentate dalla Dmo Latium Experience, associazione mista pubblico-privata nata per promuovere e commercializzare i flussi turistici. Sono città che sono state realizzate là dove c’era la palude dell’Agro Pontino e Romano, poi appunto bonificata.
I segni della rinascita sono visibili ovunque nell’Agro Pontino e Romano, come i canali di bonifica, le piante di eucalyptus, i tipici muretti costruiti sopra i canali, le scoline e le idrovore. Gli schemi urbanistici geometrici definiscono città-giardino dotate di servizi, contraddistinte da un ampio piazzale con al centro imponenti torri e attorno i principali edifici pubblici con architetture squadrate. L’interesse storico è elevato come
quello architettonico, considerata la conservazione di questi centri urbani, che ne fa teatro di “viaggi nel tempo” molto coinvolgenti.
La loro presenza in una dmo, cioè in un progetto turistico completo e funzionale, ne aumenta la fruibilità da parte del più vasto pubblico dei viaggiatori e ne incentiva la sinergia, incoraggiando iniziative importanti.
Una di queste viene prevede il lancio di nuove videoguide in Lis, Lingua Italiana dei Segni, realizzate in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi. I quattro video saranno accessibili a tutti: verranno messi on line sul sito del Museo Cambellotti di Latina (città capofila del progetto Latium Experience), che fa parte del circuito delle Città di Fondazione e sul sito dell’Ente Nazionale Sordi.