Si dice jólabokaflód, significa – più o meno – inondazione di libri prima di Natale: è una parola islandese diventata popolarissima, e questo è il periodo giusto per parlane. Gli islandesi sono infatti fervidi lettori e i libri sono tra i regali preferiti da mettere sotto l’albero.
E così, quando la breve estate nordica finisce e cominciano i lunghi mesi di buio invernale, la capitale Reykjavík si sveglia in un turbinio letterario: arrivano ondate di novità in libreria, si organizzano reading e incontri e spesso sono gli stessi scrittori a fare da assistenti librai e consigliare un pubblico desideroso di leggere. Naturale forse per una terra di fuoco e ghiacci che ha da sempre ispirato storie e leggende, perché un posto così va raccontato.

Tanto che Reykjavík, piccola capitale da 120mila abitanti, si è guadagnata il titolo di City of Literature Unesco, entrando nel circolo delle città del mondo unite dal filo creativo della letteratura. Da dove cominciare per assaporarne l’anima letteraria? Certamente dal Museo delle Saghe, per scoprire dove tutto ha avuto inizio, per proseguire poi nella biblioteca cittadina e lungo i passi di scrittori e artisti che hanno lasciato il segno, da Benedikt Gröndal, traduttore di Omero, al premio Nobel Halldór Laxness.
Senza dimenticare i centri culturali dall’atmosfera super contemporanea, come la Nordic House firmata dal celebre designer e architetto finlandese Alvar Aalto. E quando si è stanchi dopo le lunghe passeggiate in giro per la città, il luogo dove fermarsi per una pausa ritemprante è il bókakaffi. Così si chiamano le librerie che ospitano al loro interno anche accoglienti caffé. Per esempio il Mál og Menning o il Te og Kaffi, all’interno della libreria Eymundsson. Per godersi un buon libro insieme a una tazza di tè.