La ricetta della settimana – tipicamente carnevalesca – è quella dei papos de anjo, partita dal Portogallo e poi giunta Oltreoceano, a base di tuorli d’uovo cotti in uno sciroppo.
È il XIV secolo quando il dolce venne sperimentato per la prima volta in terra portoghese. Protagonista un intraprendente gruppo di suore che, per stirare al meglio i ricchi abiti dei nobili, ricorreva a un amido naturale a base di albume. Ingredienti sempre a disposizione grazie ai pollai dei conventi.
Da qui l’idea di impiegare in maniera creativa e assai gustosa i tuorli, ovvero i rossi d’uovo. Il nome, papo de anjo, che si traduce in chiacchiere o anche parole d’angelo, trae ispirazione dai puttini dipinti nelle volte delle chiese, spesso impegnati a chiacchierare, appunto, e il cui pancino tondo richiama la forma del dolce.
Ecco la ricetta tradizionale suggerita da Saporie, il portale di cultura enogastronomica di Conad.
8 tuorli d’uovo
1 albume
400 gr di zucchero
1 cucchiaino di maizena
1 limone
1 bacca di cannella
Montare l’albume e separatamente montare i tuorli. Unire i due composti, aggiungendovi la maizena.
Preparare uno sciroppo facendo sciogliere lo zucchero nell’acqua e aggiungendo la cannella.
Versare il composto in stampini imburrati, simili a quelli per muffin, riempiendoli a tre quarti. Cuocere per 20 minuti a 180° C in forno preriscaldato.
I dolcetti dovranno risultare appena dorati e, infilandolo con uno stuzzicadenti, l’impasto dovrà risultare asciutto.
Una volta estratti dagli stampini, versa sui papos lo sciroppo caldo ricoprendoli del tutto.
Lasciali in frigo anche per una notte intera prima di gustarli e condividerli con i tuoi ospiti.
Buon appetito e buon gastroviaggio!
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