Biennale di Helsinki 2025: tuffo nell’arte contemporanea diffusa

foto da ufficio stampa
Questa estate Helsinki diventa una destinazione ideale per chi desidera un viaggio al fresco che combini arte contemporanea e natura.

Va in scena infatti la Biennale di Helsinki 2025, che riunisce 37 artisti e collettivi sull‘isola di Vallisaari, nell’Esplanade Park e all’Ham Helsinki Art Museum. Il tema di questa terza edizione del grande evento d’arte contemporanea è  “Shelter: Below and Beyond, Becoming and Belonging“, traducibile come “Rifugio: Sotto e Oltre, Divenire e Appartenenza”. La rassegna si potrà visitare fino al 21 settembre 2025.

La Biennale di Helsinki 2025 presenta artisti provenienti da tutto il mondo. Partecipano 37 artisti e collettivi, in rappresentanza di 30 culture diverse, con particolare attenzione ai Paesi nordici, all’America Latina e all’Asia. Degli artisti e collettivi, 25 espongono le loro opere sull’isola di Vallisaari, 5 all’Esplanade Park e 15 all’Ham Helsinki Art Museum. In totale sono presenti 57 opere e gruppi, circa la metà delle quali presentate in anteprima. La Biennale include 13 opere commissionate e anche installazioni multimediali, opere che rendono omaggio all’artigianato tradizionale, sculture sonore e ceramiche.

Racconta Arja Miller, direttrice dell’Ham Helsinki Art Museum e della Biennale di Helsinki: «La Biennale di Helsinki si basa sul legame unico tra arte, natura e città marittima, che ci rende speciali nel panorama biennale internazionale. La natura selvaggia dell’isola di Vallisaari, il ritmo urbano dell’Esplanade Park e gli spazi museali dell’Ham creano scenari in cui l’arte contemporanea può vivere, respirare e trasformarsi. Alla Biennale, ci si può riposare, trarre spunti, imparare e divertirsi. Le opere d’arte sono pensate per essere vissute con tutti i sensi e, soprattutto, sono lì per essere godute».

Le curatrici della Biennale di Helsinki 2025, Blanca de la Torre e Kati Kivinen, si sono ispirate all’isola protetta di Vallisaari, inagibile da decenni per l’uomo, esplorando il significato del rifugio e rivolgendo lo sguardo alla natura non umana. Nelle opere, l’attenzione si sposta dagli esseri umani agli animali, all’acqua, alle piante, agli insetti, ai minerali e ad altri esseri viventi, e al loro ruolo di contributori al benessere del nostro pianeta.

L’isola di Vallisaari è un ex sito militare a soli 15 minuti da Helsinki. Tra le opere esposte, l’installazione sonora di Nomeda & Gediminas Urbonas riutilizza i tubi di drenaggio per il dialogo interspecie, mentre “Invasive Scent” di Raimo Saarinen si concentra sull’olfatto. Il tema del rifugio viene esplorato attraverso le sculture in bronzo di Sara Bjarland, realizzate con giocattoli da piscina dismessi, e il paesaggio immersivo “Under Cover” di Pia Sirén, la prima installazione che i visitatori incontrano. “SaariBird” di Ernesto Neto invita all’empatia attraverso la prospettiva di un uccello, mentre “Interwoven Stories” di Ana Teresa Barboza intreccia fibre vegetali amazzoniche e nordiche per riflettere su storie ecologiche condivise.

Al Museo d’Arte Ham di Helsinki, i murales di Regina de Miguel e Marjetica Potrč, un video di Jenni Laiti e Carl-Johan Utsi e i ricami di Edgar Calel riflettono la conoscenza indigena. Diverse opere di Maria Thereza Alves, Ingela Ihrman, Locus/Thale Blix Fastvold e Tanja Thorjussen, Laura Põld, Tamara Henderson, Aluaiy Kaumakan e Otobong Nkanga utilizzano le piante come simboli, materiali o soggetti, ed esplorano la resilienza e l’equilibrio ecologico.

Durante l’evento, l’arte contemporanea può essere ammirata gratuitamente nell’Esplanade Park. Tra le opere esposte nel parco figurano “Terra, Acqua, Aria, Fuoco, Vuoto” di Geraldine Javier, “Learning to Be Better Lovers” di Katie Holten, gli hotel per insetti di Kalle Hamm e Dzamil Kamanger, “Luce e Ombra” di Giuseppe Penone, alta 12 metri, e “Unmelting Black (Snowman 1:1)” di Gediminas Urbonas, un pupazzo di neve di granito che non si scioglie mai.

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