Bestiario di viaggio: dove
incontrare “animali fantastici”

foto da ufficio stampa
Animali fantastici (ma assolutamente reali) e dove trovarli: esistono itinerari di viaggio in cui si può partire alla scoperta delle specie animali più imprevedibili e affascinanti per sentirsi un po’ pionieri.

Osservare, descrivere e catalogare: queste, le finalità di alcuni di quei primi esploratori che alcuni secoli fa avevano cominciato ad avventurarsi nella natura di mondi lontani e sconosciuti, per certi versi anche spaventosi. Oggi, realtà come African Explorer e World Explorer sono in grado di raggiungere gli habitat naturali di alcune delle specie animali più stupefacenti del nostro pianeta, da osservare con tutto il rispetto e il senso di responsabilità che si deve avere nei confronti di contesti sempre più fragili.

C’è stato anche un tempo in cui la prudenza vinceva sulla curiosità: hic sunt leones, tanto bastava ai romani per denotare, ad esempio, il Continente africano, formula che sottintende tra le righe che spingersi oltre sarebbe stato inutile, oltre che pericoloso.

Arrivarono poi quelli come Marco Polo, autori di narrazioni di viaggi, bestiari e illustrazioni artigianali che hanno avuto una grande influenza su letteratura, arte, cartografia e cultura popolare dell’Occidente, anche quando le raffigurazioni si facevano astratte e poco rispondenti al vero. Rimase molto deluso, l’autore del Milione, alla vista di quello che lui credeva fosse un unicorno: “Hanno la testa come di porco, il corpo come di bufalo, i piedi come di elefante, una grande corna in mezzo alla fronte… sono bestie assai brutte e selvatiche. Non si lasciano prendere facilmente”.

Naturalmente, oggi sappiamo quello che Marco Polo aveva visto era in realtà un rinoceronte indiano. Non era ancora l’epoca del metodo scientifico, ma il fascino esercitato dagli animali esotici sulle fantasie degli europei era destinato a crescere finché, addirittura, gli animali finirono per venire impiegati nelle trattative diplomatiche, come status symbol da ostentare per le case regnanti.

I tour di African Explorer e World Explorer, tra suggestioni culturali, antropologiche e naturalistiche, propongono diverse occasioni per andare alla ricerca di animali fantastici (per citare J. K. Rowling), ma che esistono davvero. Dalle foreste impenetrabili degli altipiani ugandesi alle formazioni granitiche del Rajasthan, passando per le acque cristalline di Bali e Komodo e per le spiagge del Sudafrica, gli itinerari firmati African Explorer e World Explorer offrono la possibilità di incontri ravvicinati con alcune delle creature più affascinanti e inusuali del pianeta.

Il drago di Komodo: l’ultimo dei dinosauri

Il Grand tour di Bali e Komodo, viaggio individuale da 16 notti, conduce gli #explorer alla scoperta del leggendario drago di Komodo (Varanus komodoensis), il più grande rettile vivente al mondo. Non sputeranno fuoco, ma questi varani giganti possono superare i 3 metri di lunghezza e pesare oltre 70 kg, con una muscolatura potente e un morso caricato di batteri e tossine che li rende formidabili predatori. Vivono esclusivamente in alcune isole dell’Indonesia, tra cui Komodo, Rinca e Flores, in habitat aridi e selvaggi che ricordano le distese preistoriche dei dinosauri. Una curiosità: i draghi di Komodo possono riprodursi senza maschio. Sono, infatti, uno dei pochi vertebrati al mondo capaci di una forma di riproduzione asessuata, detta partenogenesi. In assenza di un maschio, la femmina è in grado di generare uova fertili, dando alla luce in questo caso soltanto figli maschi. Osservarli nel loro ambiente naturale è un’esperienza rara e intensa, grazie alle escursioni guidate dei ranger del Parco Nazionale di Komodo inserite nell’itinerario Grand tour di Bali e Komodo.

Rajasthan Wildlife: sulle tracce dei leopardi indiani e delle tigri del Bengala

L’India è l’unico Paese al mondo che ospita tutti i grandi felini principali. Tigre, leone asiatico, leopardo, giaguaro e leopardo delle nevi (quest’ultimo in regioni montane), proliferano soprattutto nelle regioni isolate, lontane dai classici percorsi turistici, nel loro habitat naturale.

Il tour Rajasthan Wildife attraversa questo incredibile stato del subcontinente indiano proprio alla ricerca degli insediamenti di animali, con incontri di tigri e leopardi. Questi ultimi, in particolare, si avvistano sovente tra affascinanti formazioni rocciose di granito, della regione Jawai, dove vagano liberi in una natura selvaggia, in sintonia anche con le comunità locali dei pastori di Rabari. Il soggiorno a Jawai offre una grande opportunità per immergersi nella cultura locale e approfondire alcuni dei progetti di conservazione. Il Parco Nazionale di Ranthambore, invece, è il luogo eletto per l’avvistamento delle tigri del Bengala, caratterizzate da un mantello arancione con strisce nere.

L’incontro con i gorilla di montagna in Uganda

I gorilla di montagna (Gorilla beringei beringei) sono tra i primati più rari al mondo: ne esistono meno di 1.000 esemplari in natura, e circa la metà di questi vive nell’impenetrabile foresta di Bwindi, in Uganda. Si tratta di uno dei luoghi che da soli valgono un viaggio intercontinentale, proposto nel tour Uganda Best di African Explorer, specialista dei viaggi nel Continente da più di cinquant’anni. Questi primati, che condividono con l’essere umano circa il 98% del patrimonio genetico, vivono sopra quota 2200 m s.l.m. e sono raggiungibili soltanto a piedi su sentieri ripidi, fangosi e spesso inesistenti, insieme alle esperte guide locali. Una volta raggiunti, si può restare con i gorilla solo 60 minuti, mantenendo una distanza di sicurezza per evitare il rischio di trasmettere loro malattie. Nonostante la brevità, l’incontro con i Gorilla di Montagna è un’esperienza toccante ed emozionante, che lascia il segno.

Nb: L’avvistamento dei gorilla, che nella riserva vivono allo stato libero, non è garantito e il trek può risultare faticoso sia per la durata sia il terreno talvolta accidentato e scivoloso – caratteristico di una foresta pluviale – e il clima tropicale umido.

foto da ufficio stampa

I pinguini del Capo di Buona Speranza: Sudafrica Explorer

I pinguini sudafricani, unica specie di pinguino del Continente, vengono chiamati anche pinguini jackass per il loro verso simile al raglio di un asino. La loro colonia, sita in Boulders Beach, nei pressi del Capo di Buona Speranza, è nata spontaneamente nel 1982 quando due coppie di pinguini si sono stabilite sulla spiaggia. Da allora la popolazione è cresciuta fino a circa 3.000 esemplari. Sono alti circa 60-70 cm e hanno un modo di camminare ondeggiante che li fa sembrare goffi o “ubriachi”, ma in acqua sono ottimi nuotatori e cacciatori di piccoli pesci e calamari.

L’itinerario Sudafrica Explorer, oltre a incontrare questi bizzarri uccelli, offre la possibilità, a chi lo desidera, di imbattersi anche nel più grande mammifero dei mari: le balene, avvistabili con un’escursione facoltativa in barca a Hermanus (da giugno a ottobre).

Le foto pubblicate sono state inviate dall’ufficio stampa.

 

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