Ogni, a Roma, cinque caldarroste in Piazza di Spagna si arriva a pagarle fino a 5 euro. Come spesso accade, il tempo ne ha tradito le origini. Ma non dappertutto, si badi bene. Nella versione autunnale della nostra rubrica gastroviaggiante Cook&Go, che già in passato si era soffermata sulle castagne con la ricetta dei marron glacé, torniamo sul frutto tipico di ottobre con il castagnaccio toscano.
Anch’esso piatto di origine povera, era diffuso in quelle zone della Toscana ricche di boschi di castagni e si preparava impiegando come ingredienti aggiuntivi solo acqua e farina.
Come ogni piatto di origini antiche, non mancano le leggende sul suo conto. Una ruota intorno al rosmarino, “potente afrodisiaco” usato per aromatizzare il castagnaccio. Si narra che una fanciulla offrì il dolce a un giovane facendolo innamorare perdutamente, tanto da portarlo all’altare.
A livello storico, è citato per la prima volta nell’opera “Commentario della più notabili et mostruose cose d’Italia e di altri luoghi” scritta nel 1554 dall’umanista Ortensio Lando. Qui si racconta come Pillade da Lucca fosse stato il primo a preparare l’ormai famoso castagnaccio.
Vediamo ora la ricetta originale suggerita da Visittuscany.com, il portale turistico della Regione Toscana.
INGREDIENTI
50 gr di uvetta
1 cucchiaio di vinsanto
250 gr di farina di castagne
400 ml di acqua
1 pizzico di sale
20 gr di pinoli
50 gr di noci tritate
1 rametto di rosmarino
olio extravergine d’oliva qb
PREPARAZIONE
Preriscaldare il forno a 180° e immergere l’uvetta in acqua tiepida con un cucchiaio di vinsanto.
Aggiungere la farina di castagne e il sale in una ciotola. Versare un po’ alla volta l’acqua, mescolando continuamente per evitare grumi.
Aggiungere l’uvetta, metà dei pinoli e metà delle noci, quindi mescolare ancora.
Ungere una teglia rotonda con abbondante olio extra vergine d’oliva e versare la pastella.
Cospargere con i pinoli rimanenti e le noci, quindi aggiungere il rosmarino.
Condire con olio extravergine di oliva e infornare per circa 25-30 minuti fino a quando la “torta” sarà asciutta sulla sommità e coperta con crepe sottili. Il castagnaccio può essere gustato caldo o freddo.
Buon appetito e buon gastroviaggio!
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