La location è da togliere il fiato, la struttura interamente sostenibile, la visione del business innovativa. Per diventare realtà, al nuovo progetto Ambornetti Monviso Retreat, resort che sorgerà sulle Alpi piemontesi, in Valle Po, manca solo una cosa: potenziali investitori interessati a sostenere il sogno di vedere rinascere una borgata alpina abbandonata da 70 anni.
Un sogno che ha già affascinato un gruppo di imprenditori capitanati da Carlo Ferraro, torinese con lunga esperienza nel settore tech & ricerca, che un anno fa ha acquistato il vecchio borgo Ambornetti incastonato ai piedi del Monviso, nel territorio di Ostana, uno de “I Borghi più belli d’Italia”, da tempo considerato un laboratorio del nuovo abitare alpino.
L’obiettivo non è solo realizzare un resort contemporaneo, ma riportare un insediamento permanente a 1.600 metri di quota, unendo il valore della ricerca scientifica alla qualità architettonica per realizzare un progetto di accoglienza unico sulle Alpi, completamente sostenibile a livello ambientale.
Un aspetto, questo, approfondito con l’importante supporto scientifico e progettuale del Politecnico di Torino, che punta su un’idea di sostenibilità a tutto tondo: economica, sociale e ambientale. Nello sviluppo del progetto rientrano quindi tecnologie esclusive, impiego di energie rinnovabili, utilizzo di materiali locali, ma anche creazione di posti di lavoro e sostegno alla filiera artigianale, dando così nuovo impulso alle attività tradizionali che porta con sè un processo di rinascita di questi luoghi e valorizzazione del paesaggio montano.
Insomma, tutto è pronto per avviare i lavori dell’Ambornetti Monviso Retreat, è anche già stata realizzata la variante al piano regolatore. Non resta che sperare che nuovi investitori vogliano condividere questa visione che guarda alla qualità della vita delle persone e al futuro che consegneremo alle nuove generazioni.