Promuovere cultura e turismo con i nuovi linguaggi dei videogame e della gamification per coinvolgere le generazioni più giovani sta riscuotendo sempre più successo: ne abbiamo parlato anche con un esperto, Fabio Viola, che abbiamo intervistato proprio su questi temi.
E ora arriva un aggiornamento per tutti coloro che visiteranno Napoli, di persona ma anche virtualmente dal mondo. Il 15 luglio esce il secondo capitolo del videogioco prodotto dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli con l’associazione TuoMuseo. Tra gli etruschi e la Seconda Guerra Mondiale, Cleopatra e Charles Dickens, si tratta di un appassionante viaggio hitech nella storia e nell’archeologia, all’inseguimento dell’amore lungo i secoli.
Il Mann si rimette dunque in gioco e lancia sulle piattaforme Apple App Store e Google Play Father and Son 2, il sequel del videogame Father and Son. Il gioco offrirà al pubblico nuovi personaggi, scenari e avventure da vivere in diverse epoche storiche. Una parte di Father and Son 2 è stata scritta seguendo i consigli ricevuti dagli utenti del primo capitolo del videogioco.
Nel 2017 i giocatori interpretavano il ruolo di Michael, un ragazzo che andava alla ricerca del padre scomparso, un tempo archeologo al Mann. In Father and Son 2 la protagonista sarà invece Gloria, la compagna di Michael, vicina a prendere la laurea in archeologia. «Sono stati gli utenti stessi a chiederci di dare più importanza a lei e in generale all’elemento femminile», spiega proprio Fabio Viola, game designer e fondatore di TuoMuseo. «In questi anni abbiamo ricevuto oltre 85mila commenti e valutazioni sulle piattaforme Apple e Android, un feedback che ci ha confermato quanto il gioco abbia stimolato l’interesse e la partecipazione del pubblico in tutto il mondo. Father and Son era al 100% autoriale, nel senso che l’avevamo creato tutto noi; Father and Son 2 è frutto invece anche dello stimolo e degli spunti provenienti dalla comunità».
Una comunità dai forti connotati internazionali. Solo il 7% per cento di download del primo Father and Son sono avvenuti in Italia. Tutti gli altri riguardano il resto del mondo, complice la decisione di tradurre il gioco nelle principali lingue straniere, senza però dimenticare il legame con il territorio di provenienza: è stata realizzata anche una versione in dialetto napoletano. Lo stesso percorso sarà seguito per Father and Son 2, che fin da subito sarà reso disponibile in italiano, inglese, russo, spagnolo e cinese con altre a venire successivamente.
Anche nel museo prosegue la svolta digitale. «Stiamo procedendo all’installazione di 600 beacon, cioè delle antenne che saranno posizionate vicino ai reperti esposti nelle sale e permetteranno al visitatore di accedere a contenuti aggiuntivi tramite il proprio smartphone – dice il direttore Paolo Giulierini -. Utilizzeremo una tecnologia trasparente, invisibile, che non impatterà sull’allestimento storico del museo. Una nuova app raccoglierà poi gli oltre 30 progetti digitali del Mann, che comprendono iniziative come MANN in Colors, con cui – tramite la tecnologia – riporteremo le statue del museo all’originaria identità cromatica».
«Father and Son 2 sarà in gran parte rivolto alla comunità internazionale – prosegue Paolo Giulierini -, ma in modo da integrare l’esperienza fisica con quella virtuale. A chi concluderà il gioco, per esempio, sarà offerto un ingresso al museo valido per 3 anni: così, se vive all’estero e decide di visitare l’Italia, avrà uno stimolo in più per venirci a trovare a Napoli».
In Father and Son 2 si tornerà a viaggiare molto nel tempo. Se nel primo episodio, l’utente era proiettato dall’Antico Egitto alla Napoli borbonica del Settecento, passando attraverso l’eruzione del Vesuvio vista da Pompei nel 79 d.C., questa volta si esploreranno cinque nuovi scenari, tutti molto simbolici e legati alle collezioni del museo: nel gioco si potrà incontrare un etrusco a Capua nel 475 a.C. (omaggio alla “Campania etrusca” protagonista della grande mostra Gli Etruschi e il MANN del 2020), quindi si seguiranno da vicino le vicende di Cleopatra e Marcantonio, in navigazione attraverso il Mediterraneo nel I° secolo a.C. In epoche più recenti, si indosseranno i panni di Charles Dickens nel suo viaggio a Napoli nel 1844 per giungere, cento anni dopo, alle drammatiche e vittoriose Quattro Giornate di Napoli, in cui dal 27 al 30 settembre 1943 la popolazione partenopea liberò la città dall’occupazione nazista, ancora prima dell’arrivo degli Alleati fino ad arrivare ai giorni nostri.