Flights to nowhere, la moda asiatica che salverà il trasporto aereo

Per reagire alla crisi del mercato dei voli causata dell’epidemia di Covid-19, le compagnie aeree asiatiche e australiane hanno escogitato una soluzione inedita: vendere biglietti per voli che non vanno letteralmente da nessuna parte.

Potrebbe sembra uno scherzo, ma non lo è. Sono tratte della durata di qualche ora che hanno lo stesso punto di arrivo e partenza e, di solito, sono organizzate attorno a uno specifico tema. Ad esempio la taiwanese Eva Air ha allestito un jet di linea da (e per) Taiwan decorato con immagini di Hello Kitty che per 2 ore e 45 minuti ha sorvolato le zone più suggestive di Taiwan e delle isole giapponesi Ryukyu, mentre a bordo venivano serviti pasti cucinati da uno chef stellato.

Lo scopo di questi viaggi è venire incontro a due tipi di esigenze: incrementare il volume di affari delle compagnie e permettere ai clienti più patiti di volo di viaggiare senza dover attenersi alle norme anti-contagio, come la quarantena obbligatoria per chi si reca in una provincia o in una regione diversa da quella di residenza.

Ad aver aderito a questa iniziativa al momento sono soprattutto società asiatiche: in Thailandia i voli di linea si sono trasformati in caffetterie, consentendo ai clienti di consumare a bordo caffè o altre bevande mentre si sorvolano alcune zone del paese; in Giappone, Air Nippon Airways offre ai clienti un volo di 90 minuti da e per Tokyo tutto a tema hawaiano, mentre la Royal Brunei Airlines ha organizzato una visita aerea panoramica del Borneo, durante la quale viene servita un’elegante cena.

L’ultima ad accodarsi in ordine di tempo è la compagnia australiana Qantas: per il 10 ottobre è previsto un viaggio Sidney-Sidney della durata di 7 ore durante il quale si potrà godere di una vista panoramica delle isole Whitsundays, della Grande barriera corallina, della Sunshine Coast e anche del porto di Sidney. Qui a preparare il pasto sarà uno degli chef più famosi del paese: Neil Perry.

Questi flights to nowhere hanno anche un’altra funzione: permettono ai piloti di non perdere le proprie licenze di volo. Infatti, mantenere l’abilitazione i piloti devono viaggiare frequentemente: nello specifico, bisogna aver eseguito almeno 3 voli di linea e 3 atterraggi nei 90 giorni precedenti un volo (e le soglie si innalzano se la tratta viene percorsa di notte).