Grandi firme, arredi raffinati, linee a forte impatto estetico senza naturalmente rinunciare a comfort e funzionalità: il design diventa sempre più un protagonista in albergo.
Ed è questo un trend che le compagnie dell’hȏtellerie cavalcano e sviluppano con attenzione. Lo fa anche Room Mate Hotels, catena fondata da Kike Sarasola, si è estesa sul mercato italiano confermando la sua vocazione a trasformare l’ospitalità moderna in un’esperienza immersiva. Da Milano a Roma, da Venezia a Firenze, ogni progetto si fa carico di interpretare e raccontare lo spirito delle principali città italiane attraverso il talento e la creatività di designer di fama mondiale, capaci di fondere tradizione e contemporaneità.
Room Mate Giulia: lo stile milanese di Patricia Urquiola
A Milano la designer e architetta spagnola Patricia Urquiola, in collaborazione con lo studio Dwa, ha reso il Room Mate Giulia un omaggio alla storia della capitale della moda italiana. Elementi come il pavimento in marmo rosa Candoglia (lo stesso utilizzato per il Duomo di Milano) presente nella lobby e la parete curva in mattoni di terracotta lombardi evocano il passato della città mentre i rigorosi pattern geometrici e le tessiture riflettono la moderna arte grafica milanese.
«Milano è una città di griglie e questo rigore si può ritrovare anche nei tappeti, nella carta da parati e nei tessuti del Room Mate Giulia – spiega Urquiola – . L’hotel porta con sé i colori, i materiali, le immagini e persino l’ironia di Milano, in perfetto equilibrio tra loro». Le camere della struttura alternano toni polverosi del blu, del rosa e del verde salvia con inserti in ottone brunito, mentre letti, scrivanie e sedie firmate Cassina, Moroso e B&B si combinano con pezzi vintage. Nei corridoi, le diverse opere di artisti espressamente milanesi e le numerose fotografie della città trasformano il passaggio in una piccola galleria della storia di Milano.
Room Mate Isabella e Room Mate Luca: le ristrutturazioni fiorentine di Luis García Fraile
A Firenze, l’interior designer Luis Garcia Fraile ha dato nuova vita a due strutture storiche: il Room Mate Isabella e il Room Mate Luca, due edifici rinascimentali ora trasformati in eleganti palazzi contemporanei. Creando un dialogo rispettoso tra affreschi ottocenteschi e colori pastello delicati, Fraile ha arricchito queste due strutture di ambienti in equilibrio tra eleganza antica e comfort moderno. I suoi interventi sono volti a valorizzare l’architettura originaria inserendovi solo arredi contemporanei che si integrano alla perfezione.
«Ogni progetto per me è un dialogo – ha spiegato Fraile – . Lascio che l’edificio parli e io mi limito a tradurre la sua voce per chi lo vivrà oggi». Il Room Mate Isabella, situato in un palazzo del XIX secolo su Via Tornabuoni, è caratterizzato da tonalità oro e crema che si stemperano in rosa cipria e verde oliva, mentre il Room Mate Lucia, a pochi passi dal Duomo, presenta contrasti più netti con testiere imbottite in velluto, carte da parati geometriche e dettagli in ottone lucido, come se il Rinascimento stesso incontrasse la modernità in un salotto cosmopolita.
Mia Room Mate Collection: la “donna romana e cosmopolita” di Luis García Fraile
Nella Capitale Room Mate Hotels ha sviluppato due proposte complementari: il Room Mate Filippo (vicino a piazza di Spagna e alla Fontana di Trevi) e il Mia Room Mate Collection situato nel cuore della Roma Imperiale. Quest’ultima creazione, inaugurata ad aprile, è stata realizzata da Fraile e pensata come «il ritratto di una donna immaginaria, elegante e cosmopolita». Tutto l’hotel è costruito intorno a questa figura, dando alla struttura un tocco femminile: i pavimenti in parquet scuro accompagnano tende in velluto bordeaux, divani curvilinei color petrolio e specchi antichi, mentre la hall è dominata da legni pregiati e arredi in stile anni Venti con tonalità che variano dal blu intenso al verde smeraldo.
Le camere alternano tocchi Art Déco e linee minimaliste con lampade in vetro opalino, scrivanie con struttura in metallo dorato e testiere rivestite in tessuto damascato reinterpretato in chiave moderna. «È un luogo in cui il fascino della città eterna si traduce in un’estetica più intima ma, al tempo stesso, teatrale», afferma Fraile. Una nota poetica al progetto è costituita dalla carta da parati con palme e pini che sembrano invitare la vegetazione romana verso l’interno della struttura, creando una continuità visiva con l’ambiente esterno che spinge il turista ad iniziare l’esplorazione della città.
Palazzo dei Fiori: i segreti veneziani di Teresa Sapey
Nel cuore della Serenissima, lo studio Teresa Sapey + Partners ha trasformato lo storico Palazzo da Ponte, ex dimora del 87° doge di Venezia Nicolò da Ponte, in un complesso di eleganti appartamenti ribattezzato da Room Mate Palazzo dei Fiori.
«Il progetto parte da un’idea semplice – spiega Sapey -. Volendo richiamare i giardini segreti della città di Venezia intendiamo rendere l’idea che ciascun appartamento è in sé un giardino segreto». Per raggiungere questo obiettivo Sapey e il suo studio utilizzano palette cromatiche che spaziano dal verde smeraldo al blu laguna, con tocchi di rosso rubino ispirati ai tessuti delle gondole.
I soffitti con travi a vista condividono lo spazio con arredi contemporanei su misura e gli spazi comuni sono punteggiati da specchi antichi che moltiplicano la luce, richiamando i riflessi dell’acqua sui canali.