Un nuovo gioiello archeologico apre le sue porte in Perù: è il sito di Peñico, antica città della civiltà Caral risalente a circa 3.800 anni fa, nella regione di Lima.
Ribattezzato Città dell’Integrazione Sociale, il sito archeologico che si può visitare da questo mese di luglio comprende 18 strutture monumentali, tra cui il suggestivo Salone cerimoniale dei Pututus, decorato con rilievi raffiguranti conchiglie marine utilizzate nei rituali collettivi.
Con oltre 3.800 anni di storia, il sito archeologico di Peñico era un centro urbano di integrazione sociale tra la costa e le montagne, dove arrivavano persino le merci provenienti dalla giungla.
I risultati di ben otto anni di ricerche sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il Ministero della Cultura peruviano, durante la quale Ruth Shady, direttrice della Zona Archeologica di Caral (Zac), Unità Esecutiva 003 del Ministero della Cultura, ha illustrato questo affascinante luogo nella Valle del Supe (1800-1500 a.C.), situata nella provincia di Huaura, nella regione di Lima. «Questo centro urbano si è sviluppato seguendo la tradizione culturale di Caral. Grazie alla sua posizione strategica, collegava gli insediamenti costieri e montani di Supe e Huaura, così come quelli residenti nel territorio andino-amazzonico e nell’alta regione andina», ha affermato l‘archeologa Shady Solís.
Fondato intorno al 1800 a.C., il centro urbano di Peñico fu edificato a 600 metri sul livello del mare, su una terrazza geologica parallela al fiume Supe e a un ampio conoide alluvionale, circondato da colline che raggiungono i mille metri di altezza. I suoi costruttori, eredi della tradizione caralina, scelsero questa posizione strategica per molteplici scopi: valorizzare la monumentalità dei suoi edifici, proteggerli da inondazioni e frane e promuovere l’interazione e lo scambio.
I ricercatori hanno ipotizzato che, dopo la perdita di prestigio delle più antiche e antiche città della Valle del Supe, come la Città Sacra di Caral, gli abitanti di Peñico continuassero a partecipare attivamente alle reti di interazione sociale ed economica consolidate in epoche precedenti. È possibile che il prestigio acquisito dalla società di Peñico nella valle, unito al suo ruolo di nodo nella rete di scambi, fosse legato all’estrazione e alla circolazione dell’ematite. Questo minerale, utilizzato per produrre un pigmento rosso, aveva una grande importanza simbolica nella cosmologia andina.
La Sala Cerimoniale del Pututus
Ad oggi, a Peñico sono stati identificati 18 edifici, tra edifici pubblici principali e secondari e complessi residenziali. Tra questi, il componente architettonico noto come “B2” si distingue per i suoi imponenti rilievi scultorei. In questo edificio, notevoli disegni di pututus, strumenti musicali, sono raffigurati sulle pareti di una sala quadrangolare. Il pututu, una tromba in conchiglia che emette un suono udibile a lunga distanza, ha svolto ruoli cruciali nelle società andine: convocava riunioni, annunciava eventi importanti ed era considerato un simbolo di importanza sociale. Era anche considerato un’importante offerta rituale alle divinità, in segno di gratitudine per i benefici richiesti e ricevuti.
Peñico offre anche un’area di accoglienza e un moderno Centro Informazioni e Interpretazione. In questo centro, i visitatori possono conoscere la storia sociale e i valori culturali recuperati a Peñico attraverso risorse museali didattiche e interattive, come infografiche, modelli, diorami e riproduzioni digitali.
Come arrivare
Il sito archeologico di Peñico si trova a circa quattro ore e mezza di auto da Lima. Il percorso per arrivarci è simile a quello per la Città Sacra di Caral. I visitatori devono entrare attraverso la deviazione della Valle del Supe (via Caral – Ámbar), situata al chilometro 184 della Panamericana Norte. Da questo ingresso, percorrere 34 chilometri per raggiungere Peñico.