Termoli vuole diventare Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027: la città molisana lancia la sua candidatura, sostenuta da Regione, Comuni e istituzioni pubbliche e private.
Il dialogo che la città adriatica ha con l’arte contemporanea nasce da lontano, con il Premio Termoli, un riconoscimento che l’amministrazione cittadina inizio ad organizzare a partire dagli anni Cinquanta, seminando i germogli di una collezione cui hanno contribuito maestri come Accardi, Turcato e Schifano, oggi custodita dal Museo Macte, che raccontare la vicenda artistica italiana in tutte le sue sfaccettature.
All’arte contemporanea, laboratorio culturale per antonomasia, la città affida da sempre il compito di leggere il presente e farsi interprete del futuro. Potente ed evocativa è la metafora su cui poggia il dossier di candidatura, la cui stesura, affidata a un team di professionisti guidato da Gianfranco De Gregorio, è stata coordinata da Silvano Straccini, già direttore di Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024, rappresentata dai due assi immateriali che si incrociano sulla città determinandone la funzione di riferimento geografico (che serve a definire l’ora esatta d’Italia) e quella di crocevia culturale: il parallelo 42° Est–Ovest, che tesse un ponte tra i tratturi appenninici e il mare, e il meridiano 15° Nord–Sud, che unisce l’eredità dell’industria automobilistica alle periferie della città, proiettandosi verso l’economia circolare e i nuovi linguaggi digitali.
Il programma, alla cui stesura, attraverso un intenso percorso di coinvolgimento e co-progettazione, hanno partecipato, accanto ai giovani artisti locali ed agli studenti delle scuole medie della città e del circondario, oltre 40 tra enti pubblici, associazioni culturali, fondazioni e Università, utilizza forme e linguaggi diversi per seguire tracce spesso nascoste, raccontare storie sorprendenti e tracciare traiettorie possibili caratterizzandosi per il suo approccio multidisciplinare e l’ampio ventaglio espressivo delle 30 iniziative che lo compongono, spaziando dalle arti visive alle performance, dalle istallazioni al digitale, dal cinema al teatro, dalla danza alla musica.
Il programma si estende ad altri comuni molisani e scambi con Pordenone – Capitale Italiana della Cultura 2027, fino a spingersi oltre l’Adriatico, in Albania e Croazia, con residenze transfrontaliere, rassegne audiovisive e itinerari euradriatici.