Giappone, la magia orientale
dei festival d’estate

foto da ufficio stamoa
In varie regioni del Giappone, durante tutto l’anno, si svolgono festival tradizionali, detti Matsuri, le cui origini affondano nella devozione per le “divinità” della natura, incarnate da montagne, fiumi e campi.

In una cultura che celebra da sempre il ritmo delle stagioni, i rituali di ringraziamento si celebrano in primavera e in autunno, mentre in estate le feste assumono un significato particolare: gratitudine per i raccolti e invocazione di protezione contro il caldo e le calamità naturali.

Durante un viaggio estivo in Giappone dunque ci si potrà imbattere in queste celebrazioni. Tra di loro spicca l’Obon, che si tiene in agosto ed è dedicato all’accoglienza e al ricordo degli spiriti degli antenati. L’Awa Odori e le danze Bon Odori, pur diverse per origine e stile, condividono il legame con questo periodo e rappresentano momenti in cui le comunità esprimono, attraverso la danza e la musica, sentimenti di preghiera e ringraziamento verso la natura e gli antenati. Anche i fuochi d’artificio, d’origine votiva, erano utilizzati per allontanare le epidemie e commemorare i defunti, illuminando il cielo con tutta la loro carica spirituale.

A Tokyo, tra i festival più iconici c’è l’Awa Odori di Koenji. Nato nel 1957 come iniziativa per rivitalizzare il quartiere nel dopoguerra, si ispira all’Awa Odori di Tokushima. Oggi raduna ogni anno, nell’ultimo fine settimana di agosto, circa 10.000 ballerini e oltre un milione di spettatori. L’Awa Odori di Koenji propone due stili: il “ballo maschile”, dinamico e potente, e il “ballo femminile”, elegante e grazioso. I movimenti sono semplici ma ipnotici, con mani e piedi mossi in perfetta sincronia. Ogni gruppo aggiunge coreografie originali, rendendo la performance ancora più affascinante. L’edizione del 2025 si terrà il 23 e il 24 agosto, trasformando l’area attorno alla stazione JR di Koenji in un palcoscenico vivace, animato dai suoni di flauti, shamisen, campanelli, tamburi grandi e piccoli. Nello stesso periodo, anche Harajuku ospiterà il coloratissimo Super Yosakoi Festival, che riempirà le strade di danze energiche e coreografie spettacolari.

Chi non potrà visitare Tokyo in estate potrà comunque vivere questa atmosfera a ottobre, durante il Tokyo Yosakoi che si tiene a Ikebukuro.

Altrettanto simbolici sono i fuochi d’artificio giapponesi, che incarnano l’estate e l’estetica del Giappone tradizionale. Tra i più celebri c’è il Sumida River Fireworks Festival, le cui origini risalgono all’epoca Edo. L’incisore Hiroshige lo ha immortalato nelle sue stampe della serie Le cento vedute famose di Edo, mostrando la vivacità delle serate lungo il fiume Sumida; immagini che ancora oggi risuonano nell’anima contemporanea della città. I fuochi d’artificio, realizzati con precisione straordinaria, combinano colori, forme e tempi di accensione in una coreografia luminosa che riflette l’attenzione per la bellezza tipica del Giappone. L’anno scorso, il festival del Sumida ha attirato circa 910.000 visitatori. Anche il Jingu Gaien Fireworks Festival, di dimensione simili, rimane un evento imperdibile.

Le notti dei festival giapponesi si tingono infine di magia: luci soffuse delle lanterne, bancarelle vivaci, suoni di tamburi e flauti trasformano la città in uno scenario quasi onirico, permeato da nostalgia e delicatezza. Partecipare a un festival estivo a Tokyo significa vivere un Giappone autentico e un’esperienza che unisce uomo e natura, dove passato e presente danzano insieme.

La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa.
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