Io, Robotto. A Milano la prima esposizione guidata da Alexa

Fino al 29 gennaio, entrando nella Fabbrica del Vapore di Milano basterà dire ad alta voce «ehi Alexa, spiegamelo tu» per essere catapultati nella prima mostra al mondo guidata dall’assistente vocale Amazon Echo.

Stiamo parlando di Io, Robotto – Automi da compagnia, un’esposizione composta da 17 spazi dedicati agli automi di ogni epoca, da Pinocchio ai più moderni giocattoli.

Io, Robotto

Nata come percorso espositivo di natura prevalentemente storica e tecnologica, si è dimostrata, nello specchio dei suoi visitatori, una mostra sulla centralità dell’uomo. Un’esperienza umanistica sul rapporto tra l’uomo e la macchina, a indagare ogni argomento dello scibile umano, dalla letteratura alla biomeccanica.

Anticipata da una piccola anteprima realizzata in occasione della Digital Week milanese (che ha registrato circa 4000 visite in soli 4 giorni), la mostra ospita oltre 115 automi che hanno fatto la storia della robotica da compagnia, raccontati in 17 aeree tematiche. Nel corso dell’esposizione, gli spazi ospiteranno conferenze a tema con cadenza settimanale, workshop, showcase e sezioni didattiche e interattive con particolare attenzione ai valori formativi e motivazionali indispensabili alle scuole.

Io, Robotto

Curata dal giornalista Massimo Triulzi, divulgatore curioso e appassionato di robotica, Io, Robotto si è dimostrata, nella sua prima esibizione presso il polo espositivo del Museo Civico di Rovereto, capace di catalizzare un’attenzione trasversale e transgenerazionale: rara fonte di meraviglia e ispirazione professionale per bambini e giovani, focalizzati sugli automi e sulla tecnologia; fonte di ricordi letterari per gli anziani, a riscoprire un antico immaginario fantastico divenuto realtà; di grande attualità per gli adulti, a prendere coscienza su di un imminente domani in cui confrontarsi quotidianamente con intelletti artificiali.

La mostra è dedicata allo scomparso Valentino Candiani, artista e fotografo milanese, già Art Director di Io, Robotto. A lui si deve l’immaginario iconografico dell’esposizione, alla ricerca del lato umano della macchina.

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