I film di Pedro Almodóvar possono essere considerati anche un viaggio nel cuore della Spagna, dei suoi paesaggi e delle sue località, dalle più famose alle gemme nascoste.
Tra le grandi città gioca naturalmente un ruolo da protagonista la sua Madrid, ma i suoi omaggi accendono i riflettori anche in generale sulla Castilla-La Mancha, sulla costa della Galizia e su isole come Lanzarote.
La Spagna è così intrinsecamente presente nella vita e nella poetica di Almodóvar che il regista non l’ha abbandonata neanche nella realizzazione del suo primo film girato interamente in inglese con protagoniste due grandi attrici anglosassoni e celebrità mondiali, le bravissime Julienne Moore e Tilda Swinton. Infatti, anche se l’intensa e commuovente vicenda delle due amiche si svolge in una villa in stile brutalista nei boschi a nord dello stato di New York, quella location nella realtà si trova proprio in Spagna. Si tratta infatti dell’edificio modernista Casa Szoke, ai piedi del Monte Abantos vicino a El Escorial, località a circa un’ora da Madrid. Progettata dallo studio madrileno Aranguren + Gallegos, si ispira alle forme di Le Corbusier.
Madrid ha un ruolo da protagonista
Strade, piazze, venue ed edifici iconici di Madrid hanno sempre una presenza speciale in molti dei film di Almodóvar, tanto che il Madrid City Council ha realizzato una mappa che raccoglie ben 272 punti di interesse presenti in 20 pellicole girate dal regista nella capitale spagnola e nei suoi dintorni, tra i quali le location di Tutto su mia madre (1999), Parla con lei (2002), Dolor y gloria (2019) e Madres paralelas (2021).
Ogni spot segnalato nella mappa è accompagnato da una breve descrizione della scena corrispondente. Si può anche seguire l’itinerario “Pedro Almodóvar’s Madrid” che conduce in 25 tappe attraverso l’universo creativo del regista.
Da Lanzarote ai Pirenei
Non mancano i grandi scenari di mari e monti iberici. Buona parte delle vicende in “La legge del desiderio” (1987) si svolge a esempio nella provincia andalusa di Cadiz, tra Jerez de La Frontera, la spiaggia di Castilnovo, e il faro di Trafalgar a Barbate.
E lo stesso Almodóvar ha fatto sapere che la scintilla di “Gli abbracci spezzai” (2009) è stata di fatto una fotografia che scattò a Lanzarote, una vista panoramica della spiaggia con il Charco de los Clicos, vicino al Timanfaya National Park, dove dopo aver scattato la foto notò la presenza di una coppia che si stava abbracciando. E così i contrasti dei colori tra il turchese dell’acqua e il nero della sabbia vulcanica sono serviti a rendere sullo schermo le atmosfere adatte, quasi come fossero dei personaggi.
Tra i suoi film va menzionato Julieta (2016) in cui i viaggi della protagonista evocano diversi stati mentali e momenti nella vita, e toccano località come Siviglia, Toledo, Madrid, A Coruña, passando dai panorami delle coste galiziane alle strade montane di Panticosa, nel cuore dei Pirenei aragonesi.
Castilla – La Mancha
Molti dei film di Almodóvar sono ambientati in Castilla-La Mancha, la comunità autonoma in cui è nato, e che trova espressione in “Volver” (2005) che simboleggia il ritorno ai posti speciali della sua infanzia, come Calzada de Calatrava di Ciudad Real, in una narrazione che inizia nel cimitero di Granátula de Calatrava per dipanarsi in altre località della regione come Almagro.
Da visitare è l’Espacio Almodóvar presso il Rafael Serrano Cultural Centre, che mette in mostra costumi di scena e oggetti personali del grande regista, come anche la scultura Encuadre Manchego e il parco in cui si trova, che sono altri omaggi a lui dedicati nel suo luogo di nascita, Calzada de Calatrava.