L’arte gastronomica italiana è celebre e ricercata in tutto il mondo, oltre fiore all’occhiello di tanti indirizzi culinari nostrani, tanto che la nuova guida Michelin dedicata all’Italia, appena presentata, conta quasi 400 ristoranti stellati nel nostro Paese.
E proprio in questi giorni si celebra la Settimana della cucina italiana nel mondo, evento che è arrivato all’edizione numero 8 e punta alla valorizzazione della ricchezza e della varietà delle tradizioni culinarie italiane.
Nata nel 2016, da allora l’iniziativa ha visto svolgersi 9.200 attività internazionali in numerosi Paesi, grazie all’organizzazione della rete di Ambasciate, Consolati e Istituti di Cultura italiani. In programma ci sono seminari di approfondimento sulla dieta mediterranea, formazione, incontri con gli chef.
Per l’edizione 2023 le iniziative in programma superano quota mille. Tra questi, ci saranno gli “Italianismi nel mondo”, in collaborazione con Casa Artusi, la “Storia della cucina italiana a fumetti”, in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina, e un progetto che vuole promuovere l’olio di oliva e il vino italiani in Africa, in collaborazione con Gambero Rosso.
A testimoniare la nostra cucina ci sono i cosiddetti chef Ambasciatori del Gusto presenti in 12 Paesi, tra di loro Gianfranco Massa che ad ottobre è stato in Corea a rappresentare la Sardegna, Samuele Maio e Fabio Maiano in Cina. Altri saranno protagonisti in Lituania Belgio, Giappone, Kenya, Portogallo, Paesi Bassi, Norvegia, Canada.
Tanti gli appuntamenti previsti anche negli Stati Uniti, dove da New York a Los Angeles, da Miami a Washington e San Francisco, sono previsti più di 40 appuntamenti all’insegna del gusto e della buona tavola tricolore.
«Il turismo enogastronomico è sia una certezza che un’opportunità sempre più evidente per promuovere le eccellenze dei territori italiani. Ricordo che, in termini turistici, un terzo della spesa di connazionali e stranieri in vacanza è destinato alla tavola ed è per questo che ribadisco come la ristorazione sia, a tutti gli effetti, una componente dell’accoglienza e quindi del turismo; la cucina italiana è un valore aggiunto per il turismo perché porta con sé il concetto stesso di ‘italianità’ e di identità culturale, e come i nostri monumenti – la nostra storia e i nostri panorami – molti degli elementi della nostra cucina sono noti e apprezzati a livello internazionale. La settimana della cucina italiana nel mondo, che ci accompagnerà fino a domenica 19 novembre, rientra a pieno titolo in quella strategia che, fortemente voluta da governo e ministero, ci permette di valorizzare la diversità delle eccellenze tipicamente Made in Italy sostenendo, così, la cucina italiana quale patrimonio immateriale dell’Unesco», ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè in occasione della presentazione dell’evento.