L’estate è tempo di musica all’aperto, il cartellone made in Italy spazia dal pop alla classica e lirica e non si limita ai mesi più caldi: lo dimostra l’Orvieto Festival della Piana del Cavaliere, in programma quest’anno dall’8 al 17 settembre.
Il festival accenderà ancora una volta il Teatro Mancinelli con due settimane di musica, arte e teatro, in occasione della sua VII edizione che esalterà il territorio di Orvieto, dal grande valore storico e culturale, incrementandone la proposta artistica con la musica classica e sinfonica e con un programma ricco ed eterogeneo.
Il cartellone 2023 prevede concerti, spettacoli, arti figurative, teatro, lirica e letteratura, facendo interagire tra loro tutte le forme d’arte. Una vera e propria mission per un progetto nato con lo scopo di promuovere la cultura di qualità, gli artisti e i giovani talenti emergenti. Al momento l’Orvieto Festival è uno dei principali giovani festival emergenti del centro Italia. Obiettivo è, inoltre, quello di formare nuovo e giovane pubblico che possa trovare anche nella musica classica fonte di ispirazione.
La direttrice del festival, Anna Leonardi, evidenzia come questa edizione 2023 si intitoli “Residenza sulla terra” in omaggio a Pablo Neruda, a 50 anni dalla sua scomparsa, legato al concetto che «Il luogo dove si fissa la propria dimora è legato alla casualità, e poi a una scelta, a un’esigenza, o a una speranza, a una necessità. Ogni luogo porta con sé la propria storia, che si incontra con quella di chi ci nasce o di chi lo raggiunge. E ognuno di noi si rapporta con il luogo che ci accoglie. Si riceve chi ci riceve. In un mondo in continua trasformazione è la nostra residenza a cambiarci, a chiederci di leggere con occhi nuovi la realtà che ci circonda, ad assumerne il volto e a comprenderne il cambiamento».
Si parte l’8 settembre con il grande concerto di apertura Danzando nel bosco, in collaborazione con Umbria Green Festival. Protagonista il violinista Alessandro Quarta. Dedicato ai cinque elementi della natura, il concerto accompagna l’ascoltatore a vivere questi elementi nella musica e nelle sue infinite sfaccettature. Novità di questa edizione sarà la residenza al Festival della Japan National Orchestra, con Kyohei Sorita solista e direttore, medaglia d’argento al Concorso pianistico Chopin 2021. In programma musiche di Čajkoskij, Pärt e Šostakovič. L’orchestra risiederà per diversi giorni ad Orvieto, a stretto contatto con la città, luogo in cui preparerà il suo Italian Summer Tour.
Sarà poi la volta della Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani – compagine orchestrale under 35 in residenza ogni anno al Festival – che presenterà una nuova produzione che unisce le arti visive al teatro e alla musica: Tableau Vivant. In collaborazione con Teatri 35, metterà in scena uno spettacolo in cui si animeranno i quadri e le sculture di Raffaello e Michelangelo accompagnati dall’Offerta Musicale di Johann Sebastian Bach. L’orchestra Calamani sarà presente anche il 17 settembre nell’esecuzione dei concerti per archi del 1700.
Centrale sarà la musica vocale eseguita, in particolar modo, dai giovani talenti: il Gruppo vocale Vikra diretto da Petra Grassi, coro italo-sloveno under 35 e gli allievi dell’Accademia del Teatro Carlo Felice di Genova, diretta da Francesco Meli, e Serena Gamberoni, accompagnati al pianoforte da Davide Cavalli che tornerà in scena insieme a Davide Muccioli con il concerto Prélude à la nuít per due pianoforti, soprano, tenore e baritono.
Il teatro, sempre in chiave musicale, sarà rivolto ai grandi interpreti italiani. Il regista Valerio Ruiz porta in scena Massimo Wertmüller e Nicoletta Della Corte, nello spettacolo “Lina’s Rhapsody. Ovvero: Avventure e canzoni di Lina Wertmuller”.
Intrecciando musica e racconti, sulle note di Morricone, Rota, Greco, Lucio Gregoretti, Jannacci e Canfora, vengono delineate amicizie profonde e retroscena che restituiscono un ritratto intimo della
regista.
E ancora, presso la Sala CittàSlow di Palazzo dei Sette il professor Bruno Milone, docente di Sociologia all’Istituto Universitario per Mediatori Linguistici di Milano, terrà la conferenza dedicata al tema del Festival 2023 Neruda: Residenze sulla Terra, in memoria dei 50 anni dalla morte del poeta cileno, Premio Nobel per la letteratura nel 1971.