Si può iniziare la passeggiata lungo la Zieglergasse, dove si trova il vecchio e storico show room del tradizionale produttore di argenterie Jarosinski & Vaugoin, il cui laboratorio è stato fondato nel lontano 1847. Ed è quasi sempre Jean-Paul Vaugoin, erede di sesta generazione della famiglia di argentieri, a fare gli onori di casa, guidando gli ospiti nei meandri del laboratorio dove di respira l’odore acre del metallo e della pasta lucidante.
Se si ha tempo e fortuna, si può curiosare tra i composti chimici per la galvanizzazione contenuti in grandi vasche e seguire parte delle fasi di lavorazione di alcuni oggetti d’argento, spesso commissionati dai regnanti dell’Asia o del Medio Oriente. Ma la bottega è anche un luogo magico dove nascono moderni oggetti di design. I pezzi più pregiati della manifattura Vaugoin sono esposti al museo dell’azienda.
Una curiosità: gli antenati di Jean Paul sono gli unici argentieri autorizzati – dalla regina Elisabetta II – a realizzare repliche della più celebre saliera del mondo, quella cesellata da Benvenuto Cellini.
E sempre nello stesso distretto di Vienna, a poca distanza, si può entrare nella vetreria Glashütte Comploj. Si tratta di una bottega-shop dall’arredamento curatissimo dove sono esposti su piedistalli bianchi le ultime creazioni dei maestri vetrai, da vasi a candelabri. Anche a fare gli onori di casa, molto spesso, è Robert Comploj, giovane soffiatore del vetro, che ha imparato il mestiere dai soffiatori e mastri vetrai di Murano e combina l’antica tecnica veneziana ai suoi metodi innovativi. Nel suo laboratorio, con i forni perennemente accesi, Comploj modella il vetro con le mani e spesso organizza workshop per trasmettere il suo know how.
Un’altra tappa d’obbligo per chi vuole conoscere la Vienna delle botteghe è il laboratorio di quello che un tempo era il calzolaio imperial-regio Scheer. Qui si possono ammirare i calzolai chini sui loro deschetti, seduti su sgabelli e tra di loro lavora Markus Scheer, testimone della settima generazione dell’azienda fondata oltre due secoli fa. Il suo marchio di fabbrica è un camice da ortopedico che indossa sempre perchè Scheer tiene molto al titolo di “calzolaio ortopedico”.
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