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Vienna delle botteghe tra argentieri, calzolai e mastri vetrai

Solitamente Vienna evoca la mitica sacher torte e i suoi caffè, i mercatini di Natale e le testimonianze dell’impero austro-ungarico, ma la capitale austriaca è anche un pullulare di botteghe artigiane fondate nel lontano ‘800, che possono diventare un piacevole itinerario alternativo nel corso di un city break.

Si può iniziare la passeggiata lungo la Zieglergasse, dove si trova il vecchio e storico show room del tradizionale produttore di argenterie Jarosinski & Vaugoin, il cui laboratorio è stato fondato nel lontano 1847. Ed è quasi sempre Jean-Paul Vaugoin, erede di sesta generazione della famiglia di argentieri, a fare gli onori di casa, guidando gli ospiti nei meandri del laboratorio dove di respira l’odore acre del metallo e della pasta lucidante.

Vetreria Glashütte Comploj

Se si ha tempo e fortuna, si può curiosare tra i composti chimici per la galvanizzazione contenuti in grandi vasche e seguire parte delle fasi di lavorazione di alcuni oggetti d’argento, spesso commissionati dai regnanti dell’Asia o del Medio Oriente. Ma la bottega è anche un luogo magico dove nascono moderni oggetti di design. I pezzi più pregiati della manifattura Vaugoin sono esposti al museo dell’azienda.

Una curiosità: gli antenati di Jean Paul sono gli unici argentieri autorizzati – dalla regina Elisabetta II – a  realizzare repliche della più celebre saliera del mondo, quella cesellata da Ben­venuto Cellini.

Saliera cesellata da Benvenuto Cellini

E sempre nello stesso distretto di Vienna, a poca distanza, si può entrare nella vetreria Glashütte Comploj. Si tratta di una bottega-shop  dall’arredamento curatissimo dove sono  esposti su piedistalli bianchi le ultime creazioni dei maestri vetrai, da vasi a candelabri. Anche a fare gli onori di casa, molto spesso, è Robert Comploj, giovane soffiatore del vetro, che ha imparato il mestiere dai soffiatori e mastri vetrai di Murano e combina l’antica tecnica veneziana ai suoi metodi innovativi. Nel suo laboratorio, con i forni perennemente accesi, Comploj modella il vetro con le mani e spesso organizza workshop per trasmettere il suo know how.

Un’altra tappa d’obbligo per chi vuole conoscere la Vienna delle botteghe è il laboratorio di quello che un tempo era il calzolaio imperial-regio Scheer. Qui si possono ammirare i calzolai chini sui loro deschetti, seduti su sgabelli e tra di loro lavora Markus Scheer, testimone della settima generazione dell’azienda fondata oltre due secoli fa. Il suo marchio di fabbrica è un camice da ortopedico che indossa sempre perchè Scheer tiene molto al titolo di “calzolaio ortopedico”.

Andrea Lovelock

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