Uno modo diverso, anche per i turisti repeater, di visitare questa destinazione unica al mondo; sicuramente un’occasione turistica alternativa all’appuntamento del Carnevale che quest’anno, visto il perdurare dell’emergenza Covid, difficilmente potrà svolgersi nelle consuete modalità.
Tra gli insoliti spazi tutti da scoprire, ci sono i cosiddetti casini che, dal ‘500 e per tutto il ‘700, rappresentarono i luoghi proibiti prediletti dai nobili, i quali li frequentavano o per il gioco d’azzardo o per altri ancor più proibiti sollazzi. In quel periodo Venezia arrivò ad ospitarne oltre 130 in ogni angolo della città, dal centro alla periferia.
In uno di questi, precisamente a Palazzo Contarini, detto anche Casino degli Spiriti, si consumò il dramma del suicidio di un giovane pittore, respinto da una affascinante donna che era l’amante del noto genio della pittura Giorgione. Si dice che da allora il suo fantasma, anche se innocuo, si aggiri nelle stanze di questa sfarzesca dimora, a pochi passi dal centro.
Ma un altro luogo, oggi visitabile con appuntamento e assistenza di guide, è Casino Venier che, durante l’epoca barocca, divenne un ridotto, ovvero un luogo di svago per i nobili e aristocratici veneziani che, indossando maschere, potevano così lasciarsi andare ai piaceri terreni col beneficio dell’anonimato.
Questo bellissimo palazzo, a due passi da Piazza San Marco, è oggi gestito dall’Alliance Francaise ed è stato perfettamente conservato con le sue ricchissime decorazioni, stucchi, affreschi, armadi in radica di legno, camini in marmo. Tra le curiosità di quello che fino a 200 anni fa era considerato un “luogo del peccato”, lo spioncino a pavimento, ovvero un tassello mobile che permetteva di vedere chi stava per salire al piano.
Fu a causa di questo stratagemma che un noto nobile veneziano venne scoperto e scomunicato dalla Chiesa per scandalose frequentazioni. Ricco di piccole stanze segrete, porte a scomparsa e corridoi nascosti, Casino Venier fu anche un circolo letterario e sicuramente uno dei luoghi più ricercati, soprattutto nel Rinascimento.
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