“Panda e Avatar” e “Balla coi Panda” di Mistral Tour sono due esclusive 2026 per scoprire i paesaggi dell’Hunan, i guerrieri dello Shaanxi e le architetture urbane del futuro.
Si tratta di due tour di gruppo di 13 giorni, con oltre 50 partenze dal 3 marzo al 29 dicembre 2026, guide locali in lingua italiana o inglese, in hotel di prima categoria superiore e prima colazione sempre inclusa.
Storia, natura e arte sono ingredienti che non mancano a ogni latitudine cinese. È possibile rendersene conto nel tour “Panda e Avatar” già dall’arrivo a Pechino, pronta ad accogliere con il fascino del Parco Beihai e del lago Houhai, ma altrettanto rapida nel catapultare nella brulicante vita degli hutong: i tradizionali vicoli popolari dove i pechinesi fanno ginnastica all’aria aperta, o confabulano sulla soglia di antiche abitazioni a corte. I visitatori sono fra l’altro invitati a entrare al loro interno per ascoltare direttamente quali siano le usanze ancora vitali. Quasi senza accorgersene, attraversando il quartiere antico di Dazhalan la città cambia improvvisamente volto e cede il passo ai suoi spazi più moderni, ma regalando infine la visione della Porta Zhengyangmen, a pochi passi dalla celebre Piazza Tienanmen.
Chi lo desiderasse, ha anche la possibilità di raggiungere lo zoo della capitale per un’anteprima dei suoi ospiti più illustri: i panda giganti. Sino al quinto giorno di tour Pechino e il suo territorio offrono il meglio di sé: la Grande Muraglia, il Tempio tibetano, molteplici occasioni di shopping, così come la splendida Città Proibita e il Palazzo Imperiale d’Estate, sino al capolavoro dell’architettura sacra cinese: il Tempio del Cielo, dove un maestro è disponibile per avviare i partecipanti alla grazia marziale del Tai Chi.
Con un volo diretto a Chengdu, il sesto giorno riserva la meraviglia dell’incontro con il più importante Buddha Gigante della Cina, ieraticamente scolpito per 71 metri nel fianco della collina di Leshan. Al termine della giornata è poi in programma una tappa in una delle antiche città meglio conservate del Celeste Impero: Huanlongxi. Recuperate forze con una visita in mattinata al Centro di Salvaguardia del Panda Gigante, via in treno per Xi’an e per il suo Esercito di Terracotta, conservato a Lintong, ma anche alla volta della Cinta Muraria della Dinastia Ming (con giro in bicicletta), la Grande Moschea e il Quartiere Musulmano. Il nono giorno regala ancora emozioni nell’antica capitale cinese con la visita alla Piccola Pagoda dell’Oca Selvatica e del museo cittadino, prima di trasferirsi a Zhangjiajie e dopo aver eventualmente preso parte a una chinese food class per la preparazione dei ravioli tradizionali.
La nuova tappa può essere esplorata con un servizio navetta che tocca tutte le attrattive del Parco naturale di Wulingyuan: dalla Montagna di Yuanjiajie alla Gallerie delle Dieci Miglia, ma utilizzando anche la funivia per raggiungere la Montagna della Porta del Paradiso. Il tour si conclude sotto i vertiginosi grattacieli di Shanghai, alternandosi fra la città vecchia e le nuove vie dello shopping, con possibilità di ammirare il tramonto dalla terrazza del Banyan Tree: una delle postazioni migliori per ammirare a perdita d’occhio i due chilometri del viale del Bund.
“Balla coi panda”, oltre a toccare le tre tappe più classiche della Cina, aggiungendo a Pechino e Xi’an una tappa alla Città delle Lanterne Rosse – Pingyao – lascia a sua volta spazio alla Chengdu dei Panda Giganti e, in più, permette di attraversare una vera e propria porta spaziotemporale: Chongqing, la città più futuristica del mondo.
Pingyao viene raggiunta in treno il quinto giorno e impreziosisce il programma sino alla mattina del settimo, regalando alcune delle immagini più memorabili dell’Estremo Oriente: l’escursione alla Casa della famiglia Wang, costruita fra le dinastie Ming e Qing, è l’emblema dell’agiatezza raggiunta dai mercanti dello Shaaxi, terminale della leggendaria Via della Seta. Per i suoi oltre 250mila metri quadrati si succedono più di cento cortili, capolavoro assoluto dell’architettura residenziale cinese, mentre le statue policrome in argilla del Tempio Shuanglin sono talmente perfette da essersi meritate la tutela dell’Unesco insieme all’intera città. Ma il fascino di Pingyao emerge soprattutto dal passeggiare liberamente fra le sue antiche mura, ripercorrendo le orme dei mandarini imperiali e dei saggi confuciani.
A Chongqing, invece, lo scenario si capovolge radicalmente: dal Monumento alla Liberazione del Popolo, esaltato dallo sfondo del fiume Yangtze, ai vicoli ciottolati e alle botteghe artigianali di Ciqikou, per arrivare al complesso sospeso su scogliera di Hongya Cave, modernità e tradizione riescono a fondersi armonicamente grazie all’ineguagliabile maestria architettonica cinese. Nel mezzo del viaggio, naturalmente, loro: i Panda Giganti di Chengdu, pronti a incantare con quel loro tipico passo dinoccolato che la danza Kemusan ha saputo trasformare in un fenomeno di massa attraverso i video meme di YouTube.
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