ANOTHER ITALY

Sui Colli Euganei film tra i vigneti con “Cinema in cantina”

Film e degustazioni insieme per godere di una serata estiva sui Colli Euganei: ecco l’idea che abbina la settima arte alla cultura enogastronomica del territorio veneto, con l’evento ‘Cinema in cantina’.

Quattro sere saranno l’appuntamento per visitare 4 cantine, cenare con un ricco cestino di prodotti locali e un calice di vino, trovandosi in autonomia l’angolo più suggestivo dell’azienda agricola. Finita la cena, si assisterà alla proiezione di un film all’aperto. Ogni serata sarà presentata da un ospite d’eccezione.

Il calendario, realizzato in collaborazione  con Euganea Film Festival, comprende film d’autore, che regalano spaccati diversi di un Veneto di contrasti e opportunità, a volte antico altre fortemente attuale: di parte l’8 luglio presso l’azienda agricola Il Filò delle vigne a Baone in provincia di Padova, con la proiezione del film, ‘Il Grande passo’ , ospite il regista Antonio Padovan

La pellicola è una favola surreale che racconta con sottile comicità e delicati accenti nostalgici il ritrovarsi di due fratelli originari del Polesine.

Il 15 luglio la location sarà l’azienda agricola Vignale di Cecilia, sempre a Baone (Pd), per  la proiezione di Resina, ospite il regista Renzo Carbonera. Sì tratta di un film che “si ispira ad una storia vera per raccontare con delicatezza pregi e difetti di una piccola comunità montana e il suo desiderio di riscatto.

Si prosegue poi il 22 luglio presso l’azienda agricola  La Mincana a Due Carrare (Pd) per il film The Italian banker, ospite il regista Alessandro Rossetto. Si tratta del racconto di una festa esclusiva in una grande villa veneta, durante la quale usica e champagne girano fra i partecipanti, tutti frustrati dall’aver perso denaro nel crack di un’importante banca del Nord Est.

La rassegna si conclude il 29 luglio presso l’azienda agricola Cà della Vigna, Selvazzano (Pd), con la pellicola Welcome Venice di Andrea Segre; ospite il produttore Francesco Bonsembiante.

Il film è una metafora della trasformazione della città lagunare e del suo allontanamento dalla popolazione di lavoratori che ancora la abita, attraverso la vita di tre fratelli giudecchini, per raccontare i contrasti della Venezia di oggi.

Andrea Lovelock

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