Viverle significa comprenderne a fondo la storia, la cultura e la gastronomia che racchiudono, magari affidandosi ai sconsigli dei local o supportando i piccoli business, che siano artigiani, ristoratori o guide. Oltre alle tappe più conosciute, queste tre città racchiudono una bellezza underground, nascosta nei musei, gallerie, boutique, street market, enoteche, club e così via: ecco gli indirizzi più curiosi.
Affacciata sull’oceano e circondata dai monti, la capitale legislativa del Sudafrica è vivace e in continua evoluzione, fa da sfondo ad eventi di richiamo internazionale e ospita luoghi da scoprire nell’ambito dell’arte, della moda e del design. Tra i quartieri che non possono mancare nell’itinerario di Cape Town troviamo il Victoria & Alfred Waterfront e Woodstock. Quest’ultimo, a est del centro città, è un vero e proprio hub creativo, ricavato all’interno di un’ex-area industriale, dove dagli anni ‘90 si sono spostate gallerie e artisti attratti dai grandi spazi e dal mood creativo che caratterizza questa zona. Il momento clou per Woodstock è stato il restauro dell’Old Biscuit Mill, che oggi ospita uffici, botteghe, boutique, ristoranti, atelier, enoteche, birrerie e durante il weekend si trasforma nel punto più vivace della città grazie al Neighbourgoods Market, dove è possibile trovare bancarelle di frutta e verdura, prodotti locali, oggetti di design, vestiti vintage e così via.
Spostandosi verso la costa, si trova il V&A Waterfront, molto più di un lungomare: si tratta infatti di un vero e proprio quartiere con oltre 400 negozi, mall, ristoranti con tavoli all’aperto. Si può far tappa al Museo di Arte Contemporanea Africana – il più grande al mondo – ospitato all’interno di un edificio progettato dall’architetto londinese Thomas Heatherwick, dove vengono trattati messaggi importanti come la black culture, i diritti umani e la diaspora. Per gli appassionati d’arte e di street art, Juma Art Tours, piccolo tour operator, consente di esplorare alcune aree di Cape Town (Woodstock, Township e Salt River) insieme a guide locali, il cui obiettivo è quello di promuovere il turismo responsabile.
Dove mangiare
Chi si trova in città il weekend può seguire i consigli degli abitanti locali e dirigersi all’Oranjezicht Market, un progetto no-profit nato per supportare i piccoli produttori e gli agricoltori di Cape Town, con una particolare attenzione alle varietà e alla qualità. Per riscaldarsi dopo una bella surfata o una corsa sul lungo oceano, invece, una tazza di buon caffè è necessaria: ecco le miscele di Origin Coffee Roasters. Tra le novità, nel quartiere di Salt River, la zona delle ex fabbriche tessili, ha aperto The Happy Uncles, il primo ristorante fine dining completamente halaal di Cape Town guidato dallo chef Anwar Abdullatief.
Per gli appassionati di jazz c’è The Blue Room, che spazia dal jazz, al blues, al soul, con una serata, quella del martedì, dedicata ai talenti emergenti. Per una notte più movimentata, il club Halo è stato recentemente rinnovato diventando uno spazio che guarda a un nuovo tipo di clubbing, con visual 3D, led e specchi.
Si può poi dormire al boutique hotel Gorgeous George, parte di Design Hotel, con un rooftop con vista sul centro di Cape Town, e al glam O’ Two, con piscina e vista sulla Table Mountain e sull’oceano.
Johannesburg, nel cuore del Gauteng, è diventata centro del fermento culturale del Paese grazie al restyling di alcuni quartieri come Braamfontein, Newtown, 44 Stanley e Maboneng.
La città ospita alcuni dei luoghi più importanti che hanno segnato la storia dell’apartheid, a partire da Constitution Hill, luogo simbolico che celebra la Costituzione del nuovo Sudafrica nel luogo che ha visto l’incarcerazione di Nelson Mandela e Mahatma Gandhi. Un altro posto di grande valenza simbolica è il Museo dell’Apartheid, fondamentale per comprendere la segregazione razziale e gli episodi simbolo della lotta civile. Johannesburg ospita anche la township più grande del Sudafrica, Soweto, famosa per avere l’unica strada in cui hanno vissuto due premi Nobel, Mandela e Desmond Tutu. Il modo più bello per esplorare questo distretto è con un tour in bici, come quelli di Lebo’s Soweto, durante i quali ascoltare storie e aneddoti riguardanti questa parte della città. Infine, il precinct di Maboneng (letteralmente “luogo della luce”), con negozi, atelier di design, bar e ristoranti.
A Soweto si può assaporare la cucina sudafricana più autentica, ad esempio da Sakumzi Restaurant, una casa-ristorante dall’atmosfera estremamente semplice e genuina. Il secondo indirizzo è Acid, a Parktown North, nato dalla collaborazione tra una chef e una sommelier con l’obiettivo di valorizzare le aziende guidate da donne.
A Braamfontein merita una menzione Untitled Basement, un locale sotterraneo dove ascoltare musica dal vivo, incontrare artisti, bere un bicchiere al bancone, mentre Hallmark House Hotel ospita Marabi Club, un’istituzione della musica jazz aperto negli anni ‘20, quando ancora era uno speakeasy.
Per soggiornare il Saxon Hotel, immerso in un giardino, conta una grande collezione di opere d’arte, ed è uno degli indirizzi più lussuosi della città. In passato vi soggiornò Nelson Mandela, che qui scrisse parte della sua biografia. Per un posto più semplice ma di altrettanto stile, ecco Daze House e 12 Decades Hotel.
Tra gli eventi più interessanti dei prossimi mesi c’è Cottonfest, una kermesse che ha l’obiettivo di presentare il meglio della scena artistica giovane sudafricana con la presenza di 160 artisti. A luglio doppio appuntamento con il Redhill Arts Festival, 4 giorni dedicati a pittura, scultura, musica, danza e teatro, e Turbine Art Fair. A ottobre è tempo di Pride.
Cuore della provincia di KwaZulu-Natal e terza città più grande del paese, Durban si inserisce in un litorale che si affaccia sull’Oceano Indiano, tanto da essere definita la “Miami del Sudafrica”. Con un passato tribale ancora presente tanto che ancora oggi viene riconosciuto un monarca Zulu, Durban ospita anche la più grande comunità indiana al di fuori dell’India, come testimoniano alcuni luoghi culinari e culturali presenti in città.
Il Moses Mabhida Stadium è il fiore all’occhiello di Durban: stadio all’avanguardia, costruito in occasione dei Mondiali di Calcio del 2010, presenta un arco ispirato alla “Y” che compare nella bandiera nazionale ed è famoso per la Big Rush Big Swing, l’altalena più alta del mondo ancorata al tetto dello stadio da cui fare un salto emozionante nel vuoto. Per gli appassionati di arte, Kwazulu-Natal Society Of Arts è la principale galleria d’arte moderna della provincia e ospita artisti di fama nazionale e internazionale, oltre ad offrire workshop gratuiti. Il Muthi Market Zulu è una tappa fondamentale per approfondire la cultura Zulu. Tra i mercati più grandi del Sudafrica, è un luogo da visitare con massimo rispetto destreggiandosi tra lunghe file di bancarelle con radici, erbe, pelli di animali, ossa, teschi e altri prodotti utilizzati anticamente dagli Zulu. Qui non ci sono semplici “venditori”, ma erboristi, sciamani e guaritori da cui acquistare ingredienti e pozioni curative.
Durban è poi famosa per il suo street food. La tappa più classica, ma intramontabile, è il Victoria Street Market. Oltre 170 bancarelle, un mix eclettico di prodotti africani e indiani. Si deve provare il Bunny Chow: street food nato dalla comunità indiana di Durban, che consiste in una pagnotta scavata all’interno della quale viene messo del curry con carne di pollo o maiale oppure ceci e verdure per la versione vegetariana. Florida Road è, invece, una strada vivace dove è possibile trovare tanti locali e street food come Roti & Chai che porta il gusto autentico del cibo di strada indiano come un pollo tandori; oppure Mojos Carwash che ha la particolarità di essere un mix tra un ristorante, un locale con musica e un autolavaggio, per provare lo shisanyama (“carne bruciata” in Zulu), una sorta di barbecue. Surf riders Cafè Ballito, nell’elegante distretto a nord di Durban, vicino ad Addington Beach, è il luogo ottimale per vivere la cultura del surf, protagonista di questa città e di tutta la costa.
Per quanto riguarda la vita notturna è possibile scegliere tra i drink di Alchemy, realizzati con distillati sudafricani a chilometro zero, Lucky Shaker, che propone succhi, centrifugati e cocktail.
Uno degli hotel più caratteristici di Durban è Oyster Box Hotel, un 5 stelle lusso, davanti alla spiaggia, a 15 minuti a nord di Durban, si riconosce dal suo faro bianco e rosso. In alternativa, Teremok Lodge & Spa, una casa vacanze trasformata in boutique hotel.
Eventi
Dai festival musicali, come Splashy Fen, che dal 1990 attira migliaia di persone in una fattoria vicino a Underberg, agli eventi sportivi, come Imfolozi mtb Challenge e la Comrades Marathon, la prima ultramaratona al mondo, le opzioni non mancano. A settembre è tempo di Durban Street Food Festival.
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