Biergarten sul Weser, credits Wfb Bremen, Wfb Carina Tank
La birra in Germania vanta una tradizione antica e numeri da record: viene prodotta in circa 5.000 varietà diverse da 1.500 birrifici in tutto il Paese, concentrati perlopiù in Baviera, dove la regione di Bayreuth con i suoi 200 Brauereien conta anche la maggior densità di birrifici al mondo.
E attorno alla birra ruotano anche itinerari tematici e feste durante tutto il corso dell’anno.
Secondo le statistiche, nel 2020 il consumo pro capite di birra in Germania è stato di 95 litri, per la bevanda “nazionale” tedesca, tuttora prodotta secondo il Reinheitsgebot, ovvero il cosiddetto Editto di Purezza, la legge più antica del mondo sui generi alimentari ad essere in vigore ancor oggi: venne promulgato nel 1516 a Ingolstadt dai duchi Guglielmo IV e Ludovico X di Baviera per disciplinare la produzione della birra, e sanciva che si utilizzassero esclusivamente acqua, orzo e luppolo. A quei tempi il lievito era ancora sconosciuto, e il malto doveva essere d’orzo e non di frumento, cereale particolarmente prezioso in tempi di carestia e quindi riservato alla panificazione. Il luppolo, invece, non serviva come aroma, ma come conservante “sano” al posto di ortiche, fuliggine, resina e tutto ciò che all’epoca si utilizzava allo scopo. Dal 1992, poi, lo storico Editto è stato affiancato dalle leggi UE ed ha quindi lasciato spazio anche a un numero sempre più grande di craft beer di qualità che reinterpretano le birre tradizionali.
Il 32 percento circa della produzione mondiale di luppolo proviene dalla regione bavarese dell’Hallertau, dove si può visitare il Museo Nazionale Tedesco del Luppolo a Wolnzach e seguire il Tour cicloturistico del Luppolo (170 km), un percorso circolare per le due ruote adatto anche alle famiglie, che conduce attraverso le valli dei fiumi Abens e Ilm e i luppoleti della regione. Non distante si trova anche l’abbazia benedettina Kloster Weltenburg, in riva al Danubio, conosciuta oltre che per la sua chiesa barocca anche per le sue birre scure prodotte in quello che viene considerato il birrificio monastico più antico del mondo.
Sempre in Baviera si trova anche un’altra regione di luppoleti, molto più piccola ma conosciuta: Spalt, con le sue coltivazioni di luppolo aromatico, ospita anche l’ultimo birrificio comunale tedesco e il museo interattivo HopfenBierGut con birrificio-laboratorio. A Kulmbach, invece, si produce anche una delle birre più forti del mondo: la Kulmbacher Eisbock (gradazione alcolica: 9,2%) è una specialità della tradizionale Altstadtfest di fine di luglio, e anche un ottimo spunto per visitare il birrificio Mönchshof con i suoi sei secoli di storia. Il birrificio comprende anche il Bayerisches Biermuseum, che narra la storia e la cultura della birra, del pane e delle spezie in 3.000 metri quadrati di sale multimediali e interattive.
Questi paesaggi della birra si possono visitare anche percorrendo gli itinerari tematici (anche ciclabili ed escursionistici) fra borghi storici e birrifici secolari. La Strada delle Birre di Franconia (Fränkische Bierstraße) nella regione settentrionale della Baviera, ad esempio, unisce oltre 260 birrifici e 600 birrerie, e offre anche una cinquantina di tour ciclo-escursionistici più o meno lunghi fra cui spicca la Ciclabile della Birra nella regione della Röhn (Rhön Bierradweg, 140 km).
La Strada della Birra e dei Castelli (Bier- und Burgenstraße, 500 km) da Passavia a Bad Frankenhaus è un itinerario che conduce dalla Baviera alla Turingia fra castelli, rocche, palazzi e birrifici. Da Bamberga, “culla” della birra affumicata, parte invece un percorso di circa 200 chilometri fino a Straubing, patria della Gäuboden Volksfest, la festa della birra più grande della Baviera dopo l’Oktoberfest (ogni anno ad agosto). Da qui si può poi proseguire per un centinaio di chilometri in direzione di Monaco, fino a Freising, dove si trova uno dei birrifici più antichi del mondo, il Bayerische Staatsbrauerei Weihenstephan.
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