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Sarde a beccafico: la ricetta cult della Sicilia

Abbiamo sperimentato l’arancina (o arancino, a seconda della provenienza) e la cosiddetta “caponata della Regina Margherita”, ora – in vista dell’estate – Cook&Go torna in Sicilia con un altro succulento piatto della tradizione: le sarde a beccafico.

Una ricetta che viene dal mare, ma il cui nome trae origine dal cielo. Ovvero: nei secoli scorsi i nobili siciliani erano soliti cacciare e poi mangiare i cosiddetti beccafichi, volatili della famiglia dei Silvidi, farciti delle loro stesse viscere e interiora. Un piatto gustoso ma “lussuoso” e dunque inavvicinabile ai popolani che ripiegarono sulla più accessibile tra le materie prime: le sarde, farcite con mollica di pane, pinoli e poco altro.

In dialetto sardi a beccaficu, questo piatto tipico della Trinacria è stato inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (Pat) del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Le sarde a beccafico, cotte al forno e arrotolate attorno a un composto di pan grattato, aglio tritato, prezzemolo, uvetta, pinoli, sale, pepe e olio, si trovano nei ristoranti stellati, nei menù dei matrimoni come antipasto, ma anche nelle friggitorie dei mercati come la Vucciria di Palermo.

È un piatto cult che oggi non conosce confini, né classi sociali, la cui ricetta – affatto complessa–  è facile da sperimentare anche a casa stupendo i commensali.

Esistono comunque diverse varianti di sarde a beccafico che si distinguono prevalentemente per le modalità di cottura, come quella del ristorante Trattoria Da Nino a Taormina, dove la sarda cucinata alla messinese – e dunque fritta – è servita su una purea allo zafferano ed è accompagnata da cipolle caramellate e pomodori confit (in foto).

La versione della sarda a beccafico della Trattoria da Nino, a Taormina

Ma vediamo la ricetta originale palermitana suggerita da Masterchef e in particolare da Valerio Braschi, sesto vincitore dell’edizione italiana.

INGREDIENTI MONOPORZIONE
2 sarde
1 limone
30 gr pangrattato
10 gr pinoli
10 gr uvetta
prezzemolo qb
aglio 1 spicchio
olio Evo qb

PREPARAZIONE
Aprire le sarde “a libro” rimuovendo la spina centrale. Tritare il prezzemolo, aggiungerlo al pan grattato insieme ai pinoli tostati e all’uvetta ammollata e tritata.

Far saltare il tutto in padella e aggiungere la scorza e il succo del limone.


Riempire le sarde con il ripieno, arrotolarle e cuocerle per circa 10 minuti in forno a 220°C.

Impiattare le sarde con un po’ di scorza di limone e un filo d’olio.


Buon appetito e buon gastroviaggio da Cook&Go!

Roberta Rianna

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