Il primo grande esperimento di questo tipo si è svolto in Olanda dove il governo, in collaborazione con la società Fieldlab Events, ha messo a punto un calendario di eventi-test Covid free. Si è partiti da uno spettacolo di cabaret – lo scorso 20 febbraio – che ha riunito 500 persone al Beatrix Theatre di Utrecht.
I partecipanti hanno dovuto presentare il risultato negativo del test Pcr, effettuato fino a 48 ore prima; è stata misurata la temperatura corporea e tutti i presenti sono stati dotati di un sensore che ne ha registrato i movimenti. A cinque giorni dall’evento è stato ripetuto il tampone per verificare gli effetti.
Vista la buona riuscita della prima “prova di assembramento” – nessun partecipante è risultato positivo al virus – è stato deciso di aumentare la portata delle persone coinvolte. Dal teatro si è passati, prima a un campo sportivo con l’organizzazione di una partita di calcio, e poi alla discoteca volando da Utrecht ad Amsterdam.
La Ziggo Dome è la più grande discoteca della città, in grado di ospitare mediamente 17mila persone. Per l’esperimento Covid free, tra le 100mila richieste pervenute, sono state scelte 1.300 persone. I biglietti, al costo di 15 euro, sono stati esauriti nel giro di pochi minuti.
Anche in questo caso, requisito essenziale è stato la presentazione di un test Pcr negativo. Dopo aver controllato i test e aver dotato i partecipanti di mascherine, le persone sono state divise in sei gruppi e sei aree indipendenti – definite bolle – ognuna con un proprio funzionamento. All’ingresso nella bolla, ogni partecipante ha avuto l’opportunità di togliere la mascherina e scegliere con chi ballare, anche a distanza ravvicinata.
Tutto è stato monitorato e analizzato scupolosamente. All’inizio l’effetto è stato spiazzante: trovarsi nuovamente immersi nella folla, fra le luci e la musica di un Dj set è risultata una sensazione quasi smarrita nei ricordi. Poi, una volta iniziato a ballare, i partecipanti si sono mossi con disinvoltura.
L’evento, ripetuto per due sere consecutive, è stato gestito attraverso la app CoronaCheck, in grado di monitorare non solo gli spostamenti dei giovani partecipanti, ma anche la durata dei contatti.
Anche in questo caso, a distanza di qualche giorno, sono stati ripetuti i test per consentire al governo olandese di analizzarne gli effetti e tracciare la diffusione del virus durante eventi di aggregazione come questo, consentendogli di mettere a punto delle strategie che consentano, a piccoli passi, di ritornare – per quanto possibile – alle vecchie abitudini.
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