ANOTHER ITALY

Non solo green pass, all’Elba quest’anno c’è il Passaporto Napoleonico

L’isola d’Elba celebra il bicentenario del suo ospite più illustre, Napoleone Bonaparte, con un ricco calendario di eventi che accompagneranno i viaggiatori alla scoperta della storia, dei paesaggi e delle tradizioni elbane, tra attività outdoor, mostre, spettacoli e iniziative divertenti. Tra queste, il Passaporto Napoleonico, strumento turistico che va ad affiancarsi all’ormai quasi indispensabile passaporto sanitario (green pass).

Di cosa si tratta? Di un gioco per visitare i luoghi napoleonici per eccellenza dell’Elba, avventurandosi in un percorso a tappe, tutte indicate sul documento, che farà scoprire ai curiosi e agli appassionati di storia e cultura le bellezze dell’isola dalle 200 spiagge, cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e riserva Mab Unesco.

Al termine di ogni visita sarà possibile richiedere agli incaricati il timbro che certifica la tappa. Una volta completato il percorso, sarà possibile ritirare il proprio attestato napoleonico presso l’Info Park Area (Viale Elba, zona porto) e l’Infopoint La Gattaia (Via Vittorio Emanuele II) a Portoferraio.

Otto le tappe che guideranno i visitatori tra alcuni dei luoghi più belli dell’isola la cui storia e fortuna si è legata indissolubilmente con il passaggio dell’Imperatore francese.

Dalla Palazzina Napoleonica dei Mulini (Portoferraio), residenza di città dell’Imperatore durante la permanenza sull’isola, costruita nel 1724 dal Granduca Gian Gastone de’ Medici, alla Villa Napoleonica di San Martino (Portoferraio), residenza estiva, acquistata dalla famiglia Manganaro nel 1814.

credits Roberto Ridi

Dal Porto di Marciana Marina dove approdò l’amante dell’Imperatore Maria Walewska e dove sorge la Torre di guardia armata, visitata da Napoleone nel 1814, al Museo Mineralogico MUM (San Piero): se oggi l’economia elbana è basata sul turismo, rimane il fatto che gli abitanti di San Piero e della costa occidentale hanno vissuto, e continuano a vivere, anche grazie al loro granito e marmo, di cui troviamo nota in uno scritto di Napoleone datato 5 novembre 1814 “Conte Bertrand, ho ricevuto la sua relazione sul funzionamento della cava di marmo di Campo. Approvo i seguenti ordini: per primo un camino per 335 franchi, a seguire quattro vasi per 440 franchi”.

Dalla Spiaggia della Paolina, poi, è possibile ammirare un isolotto dove, secondo una leggenda, amava prendere il sole la sorella di Napoleone mentre, inoltrandosi tra la vegetazione elbana, si raggiunge il Santuario di Monserrato (Porto Azzurro). Quest’ultimo fu fatto costruire in segno di gratitudine nel 1606 da Pons y Leòn dei duchi di Arcos, governatore spagnolo di Napoli e primo governatore della Piazza di Longone. Napoleone lo visitò nel settembre del 1814.

Da visitare anche le Miniere di Rio Marina, di ematite e limonite, individuate come luogo strategico dall’Imperatore dopo lo sbarco sull’isola, così come non può di certo mancare la Bandiera dell’Isola d’Elba, con le tre api d’oro, fatta preparare da Napoleone al suo arrivo e issata sul Forte Stella di Portoferraio il 4 maggio 1814, giorno dello sbarco dell’Imperatore.

Redazione

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