Laboratori, fabbriche, siti di produzione hanno molte storie da raccontare e quello del turismo industriale, a cui è stata dedicata anche una guida, è un filone in crescita, anche perché contribuisce a salvaguardare dal degrado e dall’abbandono luoghi importanti per la storia e la cultura del Paese.
E ora Torino, già tra le mete predilette, si arricchisce di questo nuovo progetto vuole valorizzare il patrimonio materiale e immateriale legato all’industria dell’automotive torinese, riscoprendo i siti delle fabbriche storiche che hanno caratterizzato la città e il suo territorio come capitale dell’automobile per più di 120 anni e creando nuovi itinerari turistici aperti a tutti.
Promosso da promosso dalla Città di Torino insieme a Politecnico di Torino, Museo Nazionale dell’Automobile, Turismo Torino e Provincia e Ismel (Istituto per la memoria e la cultura del lavoro, dell’impresa e dei diritti Sociali), Torino Automotive Heritage Network nasce come un percorso di rilettura della memoria post industriale per riscoprire e valorizzare i beni culturali e storici di una città fortemente caratterizzata dall’automobile: attraverso una serie di percorsi fisici e digitali si potranno scoprire le architetture e gli spazi delle fabbriche in cui sono state create le automobili che hanno fatto le prime pagine della storia dell’Italia e del mondo. I percorsi riguarderanno, fra passato e futuro, anche le sedi storiche del car design. Nei prossimi mesi sarà, inoltre, disponibile una app con cui gli utenti potranno scoprire luoghi e percorsi direttamente dal proprio smartphone.
Dalla tradizione dei carrozzieri allo sviluppo dell’artigianato dell’auto nell’ultimo decennio dell’Ottocento, dall’emergere del nuovo settore di costruttori e motoristi a inizio Novecento al fordismo e ai grandi stabilimenti, dall’epoca delle carrozzerie fuori serie negli anni Quaranta ai mutamenti del mercato e alle innovazioni tecnologiche, dalla componentistica ai Centri Stile: l’automobile ha giocato a Torino un ruolo fondamentale, passando dalla produzione al car design, arrivando alla fase attuale di ricerca nell’automotive, nell’ICT e nel mobility design.
E la città, più di altre storiche “motor town”, conserva ancora oggi le architetture delle fabbriche automobilistiche, le tecniche costruttive, i siti di produzione che, con il progetto Tahn, saranno visitabili in forma fisica o digitale attraverso una mappa web e un servizio interattivo. Attualmente, delle principali sedi delle imprese automobilistiche presenti a Torino fino alla metà degli anni Trenta, circa il 46% risulta perduto, il 23% trasformato o parzialmente demolito, il 19% parzialmente conservato mentre il 12% è ancora integralmente conservato.
Tra i siti di produzione identificati finora, e in parte ancora esistenti, Junior, Lux, Diatto, Star, SPA, Itala, Lancia, Chiribiri, Nazzaro, Farina presenti nei quartieri di San Salvario a Sud e di San Paolo a Ovest della città.
Anche il design gioca un ruolo importante: Torino è stata nominata nel 2008 prima World Design Capital dalla World Design Organization, e nel 2014 ha ricevuto il riconoscimento di Città Creativa Unesco per il Design, unica città italiana all’interno di questa categoria.
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