Questa definizione nasce perché è proprio qui che si trova il più grande distretto del biologico in Italia, nato già negli anni 70, grazie all’intuizione e all’opera di colui è considerato il padre del biologico nel nostro Paese, Gino Girolomoni, il poeta contadino che fu anche sindaco del piccolo borgo, tutto da visitare, di Isola del Piano.
Ed è proprio a Urbino Patrimonio mondiale Unesco e al Bio Rinascimento che si ispira il calendario di appuntamenti che la città metterà in campo quest’anno nell’ambito di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024, che con l’iniziativa 50X50 Capitali, vede protagonisti nel corso dell’anno i 50 comuni della provincia. E sarà un’ottima occasione per visitare la città ducale, con il suo maestoso palazzo, voluto da Federico da Montefeltro, oggi sede della Galleria Nazionale d’Arte, la sua antica Università e le tante testimonianze lasciate da artisti quali Paolo Uccello, Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini, Joos van Wassenhove, Giuseppe Santi e suo figlio, ovvero Raffaello Sanzio, che a Urbino nacque e operò.
Per tutto il 2024 Pesaro Capitale italiana della Cultura offre l’opportunità di visite per tutti i gusti, con un corposo calendario di appuntamenti, che è possibile scoprire sul sito pesaro2024.it. Per promuovere il territorio e la sua identità Confcommercio Pesaro Urbino – Marche Nord e Confturismo Terre di Urbino e del Montefeltro anche per il 2024 saranno poi presenti al World Tourism Event a Genova dal 12 al 14 settembre.
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