Dopo un periodo molto complesso per il turismo mondiale, per il Perù la sfida è stata quella di tornare ad accogliere i turisti in uno dei luoghi più sognati del mondo riducendo le emissioni di CO2. Dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1983 e considerato una delle sette meraviglie del mondo moderno, il santuario storico, testimonianza della civiltà Inca è sempre una meta da sogno di tanti viaggiatori.
Così Machu Picchu ha intrapreso il percorso verso la piena sostenibilità: diversi attori pubblici e privati hanno scelto di collaborare, dando vita ad un’alleanza strategica che ha lavorato all’ambizioso programma di sviluppo sostenibile MP Carbon Neutral, che porterà Machupicchu a ridurre le emissioni di carbonio del 45% entro il 2030, e a raggiungere le cosiddette emissioni nette zero (o neutralità carbonica) entro il 2050, secondo le linee guida dell’Accordo di Parigi.
Diverse azioni sono già state realizzate per raggiungere questo obiettivo, tra cui l’installazione dell’unico impianto di trattamento dei rifiuti organici del Paese – un impianto di pirolisi che trasforma i rifiuti in carbone naturale (biochar) – e l’avvio di un impianto di trasformazione del petrolio che produce biodiesel e glicerina da oli vegetali scartati da case e ristoranti della zona, contribuendo anche allo sviluppo dell’occupazione locale. Allo stesso tempo, si è lavorato per gestire e ridurre l’utilizzo della plastica all’interno del sito archeologico ed è stato avviato un processo di riforestazione che prevede la distribuzione di un milione di alberi di specie originarie della zona.
Rendendo Machu Picchu una meta turistica ecologica e sostenibile, il programma vuole fissare un nuovo standard per lo sviluppo del turismo in Perù e costituire un punto di riferimento internazionale per tutte le meraviglie del mondo. E i viaggiatori che sceglieranno di visitarlo potranno prendere parte a questa rivoluzione sostenibile praticando un turismo diverso e responsabile.
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