Bansky al Castello 2002-2007 Prints Selection è una mostra a cura di Stefano S. Antonelli e Gianluca Marziani, da un progetto sul territorio di Lorenzo Madaro. E, come spesso accade quando si tratta di una mostra di Banksy, si tratta di un’esposizione “unauthorized“, indipendente, con opere che arrivano da collezionisti privati. Serigrafie originali che hanno reso l’arte pop – Andy Wharol docet – riproducibile, accessibile, comprese due icone: la celebre Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05, e Love is in the Air, lo stencil che raffigura un giovane che lancia un mazzo di fiori. E poi i topi, i bambini con giubbino della polizia, le raffigurazioni irriverenti delle queen Victoria ed Elisabetta II, e le novità, le riproduzioni di due opere realizzate all’ombra della pandemia e per il movimento Black lives matter.
“Vengo da una cittadina del sud dell’Inghilterra. Quando avevo dieci anni per le strade impazzavano i graffiti di un ragazzo che si chiamava 3D. Credo fosse stato a New York e fu il primo a portare a Bristol la pittura con la vernice spray. Sono cresciuto vedendo graffiti per strada molto prima di vederli su una rivista o un computer”, diceva Bansky in un’intervista a Swindle nel 2006.
Quel 3D, racconta ancora l’artista misterioso, poi smise di fare graffiti e fondò un gruppo, nientemeno che i Massive Attack. E buon per noi che, oltre a darci musica incredibile per una generazione, abbia anche lasciato un’impronta così forte in questo ragazzo ignoto di Bristol tanto da spingerlo a fare street art – provocatoria, di denuncia, irriverente – ai quattro angoli del globo.
E questo spirito provocatorio si ritrova tra le mura antiche di un castello: anche se, va detto, è sempre straniante ammirare la street art in un museo come qualunque altro tipo di opera d’arte, in questo caso è stato lo stesso Bansky a cominciare a riprodurre in serigrafie il suo pensiero affidato a muri, portoni ed edifici.
Sulle pareti antiche delle sale aragonesi scorre la Virgin Mary, nota anche come Toxic Mary, serigrafia su carta realizzata nel 2003 che riprende “alla Banksy” la classica immagine rinascimentale della Madonna col bambino, la serie dei ratti, tra i soggetti più amati e ricorrenti dell’artista (con opere come Get Out While You Can, Gansta Rat Love).
In mostra anche Monkey Queen (2003), in cui la regina Elisabetta II appare con il volto di una scimmia (un altro degli animali-icona di Banksy), in un’opera di street art che era apparsa per la prima volta addirittura come stencil sul finestrone di un locale di Londra, il Chill Out Zone, e la serigrafia Barcode del 2004.
Bansky al Castello 2002 2007 prints selection è aperta fino al 19 settembre. Biglietto intero 12 euro, che permette di visitare anche le altre esposizioni in corso e diversi ambienti del Castello di Otranto.
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