La storia del centro in realtà affonda le sue radici nel passato. La prima edificazione risale agli anni ‘50 e da allora è stato modificato più volte. Ora riapre con un progetto che guarda con attenzione alla sostenibilità, ma punta anche a rendere l’Akm uno dei migliori teatri d’opera e centri culturali del mondo, capace di offrire un calendario di eventi di alto livello dove anche la tecnologia avrà un ruolo importante. Il progetto, firmato da Tabanlıoğlu Architects, ha a capo Manolo Tabanlıoğlu, figlio del primo architetto che si occupò di edificare il centro nel 1956, e non ha riguardato soltanto l’edificio principale da 2100 posti, ma anche diversi ambienti che sono nati tra cui il teatro da 800 posti, un museo di 3 piani, un cinema, caffè, ristoranti e la riqualificazione dell’intera area che coinvolge piazza Taksim.
Il Centro Culturale Atatȕrk diventa così anche un attrattore per il turismo; sarà principalmente teatro dell’opera ma il fine è anche quello di rivolgersi ad un più ampio pubblico attraverso la sua versatilità e i suoi spazi.
La facciata dell’imponente edificio anni ‘60 è stata resa più trasparente per mettere in evidenza il rosso del volume della sala principale, a forma di semisfera. Nella parte superiore dell’edificio principale trova spazio un ristorante con vista panoramica sul Bosforo. I materiali impiegati sono tutti “made in Turkey”, dai pannelli murali in ceramica, al guscio della sala principale rivestito con ceramiche rosse appositamente progettato.
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