FOOD

In Catalogna “riapre” ElBulli1846: il regno di chef Ferran Adrià diventa museo

Sarà il primo ristorante al mondo trasformato in museo, e non si tratta di un locale qualunque: parliamo del regno di Ferran Adrià, il celebre chef catalano che qui, nei pressi di Girona, aveva spento i fornelli nel 2011, ma anche oggi ritorna in una forma che piacerà ai viaggiatori gourmet.

ElBulli1846, in località Cala Montjoi, nel Parco Naturale di Cap de Creus a Girona, in Catalogna, smessi i panni del ristorante mitico sta ora per vestire quelli di attrazione culturale a misura di turisti foodie. Diventa infatti un museo che ne racconterà la storia, legata indissolubilmente a quella del patron Ferran Adrià. Porte aperte dal prossimo 15 giugno per quello che sarà un luogo pensato per conservare e promuovere l’innovazione gastronomica del suo stellato fondatore.

I biglietti sono già in vendita sul sito dedicato (elbullifoundation.com), ed occorre probabilmente affrettarsi per essere certi di assicurarsi il proprio, perché al momento il museo sarà visitabile per i tre mesi estivi, dal 15 giugno al 16 settembre.

ElBulli1846 si stende su uno spazio di circa 4mila metri quadrati, di cui 2500 di spazi outdoor. E rende omaggio all’alta gastronomia e alla sua portata innovatrice, racconta la storia di elBulli e illustra i progetti della omonima Fondazione. Per Ferran Adrià il nuovo museo servirà a «conservare l’eredità di elBulli e, soprattutto, raccontare a chi non ha mai avuto l’occasione di provarlo, ma in realtà anche a chi c’è stato, cosa ha significato e come lo abbiamo fatto diventare elBulli», ovvero, un luogo-icona dell’alta gastronomia celebre in tutto il mondo. «Chi ci è stato potrà emozionarsi e vivere i ricordi legati a questo luogo, chi non ci è mai stato invece potrà comunque viverlo anche in un altro modo».

Nel museo i visitatori potranno immergersi nel mondo di Adrià grazie a una sessantina di installazioni artistiche, concettuali e audiovisive. E potranno al tempo stesso scoprire come, nonostante il ristorante sia ormai chiuso da oltre dieci anni, la sua eredità prosegue con i progetti portati avanti dalla Fondazione elBulli.

‘Creare non è copiare’, si legge all’ingresso dell’edificio storico che ha ospitato il ristorante per cinquant’anni. Tra gli ambienti che si potranno visitare c’è la sala ristorante con tutti gli elementi originali, tra arredi, cristalleria e stoviglie, come anche la cucina dove Adrià, Juli Soler e tutto lo staff concepirono e realizzarono le loro creazioni gastronomiche. Ventotto tra le più iconiche sono state ricreate in modo da permettere ai visitatori di approfondire anche tutto il processo di pianificazione, organizzazione e funzionamento di un ristorante di alta gastronomia.

Mariangela Traficante

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