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Il Ticino che non ti aspetti, otto luoghi insoliti da scoprire

Non solo trekking ed escursioni, attività nella natura e visite ai musei più conosciuti nelle città principali: il territorio del Ticino, in Svizzera, custodisce anche chicche e luoghi insoliti, tra musei e installazioni, che possono diventare tappe di un viaggio originale alla scoperta di questo paesaggio alpino dalla storia antica.

Un angolo di Giappone in Svizzera

C’è un luogo sul Monte Verità sopra Ascona che non è un vero e proprio museo, bensì un’esperienza per i sensi e per la mente, nonché un viaggio nella cultura del Giappone. Si tratta de “La Casa del tè” con la sua piantagione – una rarità per il continente europeo – dov’è possibile ammirare il giardino zen e sorseggiare una tazza di questa bevanda in occasione dei rituali tradizionali che vengono organizzati regolarmente. Su richiesta è possibile partecipare a anche a visite guidate con degustazioni e cerimonie del tè.

Casa del tè-copyright Länggass-Tee _ Martin Guggisberg

A casa del clown Dimitri

In Ticino la clowneria viene presa sul serio. In particolare a Verscio, località nelle Terre di Pedemonte, dove il comico svizzero Dimitri scomparso nel 2016 fondò l’omonimo teatro ancora in attività. Oltre a un’accademia universitaria professionale, è presente anche il Museo comico, creato nel 2000 da Dimitri grazie a 600 pezzi raccolti dal clown durante la sua lunga carriera in ogni parte del mondo. La collezione ha come tema la comicità nei suoi vari aspetti ed è presentata in quattro sale al primo piano del Teatro Dimitri. Dalle numerose figure dell’elefante (animale portafortuna di Dimitri), a strumenti musicali e maschere comiche provenienti da ogni dove. Visitabile fino a dicembre nei giorni degli spettacoli, da gennaio a marzo su richiesta per visite guidate.

I luoghi di Herman Hesse

Poco distante dal centro di Lugano, la collina di Montagnola è stata lo scenario degli ultimi 43 anni di vita dello scrittore Herman Hesse e ora continua a onorarne la memoria. Il museo a lui dedicato è inserito nella Torre Camuzzi, parte integrante del complesso storico della Casa Camuzzi, una testimonianza reale del lavoro degli architetti ticinesi nella San Pietroburgo dell’Ottocento. Al suo interno sono conservate preziose testimonianze dell’esistenza di Hermann Hesse, che iniziò a vivere qui nel 1919 e vi rimase fino alla sua morte nel 1962. Il Museo Hermann Hesse a Montagnola venne inaugurato il 2 luglio 1997 in occasione dei 120 anni della nascita dello scrittore. È anche luogo d’incontro per proposte culturali. Apertura invernale (novembre–febbraio): sabato e domenica 10:30-17:30

Museo Hermann Hesse-Copyright Ticino Turismo – Foto Luca Crivelli

Sul Monte Ceneri si fa la storia della radio

Scoprire la storia della radio a partire da Guglielmo Marconi (1895) fino ai giorni nostri, con particolare attenzione al territorio ticinese. È possibile grazie al Museo della Radio, dove sono esposti ricevitori radio e apparecchi televisivi, parti di trasmettitori, apparecchi di misura, valvole elettroniche e molto altro. È anche presente una biblioteca specialistica sulla tecnica e sulla storia della radiocomunicazione. D’altronde il museo si trova in un luogo di per sé iconico, ovvero nella “Stazione radio nazionale Onde Medie del Monte Ceneri” di Rivera, inaugurata nel 1933 e ora elencata nei Beni Culturali del Cantone Ticino. È aperto tutti i primi mercoledì feriali del mese (ore 09:00-12:00 e 13:30-17:00).

Tra trenini e la storia delle poste a Mendrisio

La Galleria Baumgartner di Mendrisio è un luogo che piacerà ai collezionisti di modellini ferroviari e alle famiglie. Mentre uno spazio è dedicato a migliaia di modelli realizzati dalle aziende del settore che riproducono fedelmente gli originali, un altro viene occupato dal Museo della Posta. Vi si trovano centinaia di oggetti che dal 1850 a oggi hanno fatto la storia di una delle aziende federali più conosciute. Gran parte del materiale esposto, proveniente dalla posta centrale di Lugano, era destinato al macero e alla distruzione. La collezione è opera dell’azione di recupero e conservazione di Peter Lüthi e Kurt Baumgartner, ed è in continua espansione. Apertura: mercoledì, sabato, domenica e giorni festivi ore 09:30-17:30.

Scoprire tutto sulle processioni storiche patrimonio Unesco

Le Processioni storiche di Mendrisio, da poco entrate a far parte del Patrimonio Unesco, si possono approfondire con una visita a Casa Croci, edificio dell’Ottocento che al suo interno ospita il Museo del trasparente. Qui è possibile osservare da vicino i preziosi oggetti che vengono portati in processione durante la Settimana Santa e approfondire le varie tipologie e la peculiare tecnica d’esecuzione di questi quadri notturni che illuminano, ornano e scandiscono l’itinerario nell’antico borgo. Orari d’apertura: giovedì e sabato ore 14:00-18:00.

Cartoline d’altri tempi alla Casa Rotonda

Nell’era delle immagini veloci sui social, vale la pena prendersi del tempo per assaporare fotografie che fanno viaggiare nel tempo. È quanto si può fare in Valle di Blenio grazie alla Fondazione Donetta che conserva e valorizza l’opera di Roberto Donetta, uno dei maggiori fotografi nel Ticino d’inizio ‘900. Il luogo che ospita l’Archivio Donetta, ovvero la Casa Rotonda di Corzoneso, è del tutto particolare e atipico per la sua forma. L’edificio dalla pianta circolare risale alla fine del 1700 e ospita regolarmente mostre. Quella attuale (aperta fino al 12 maggio 2024) s’intitola “Saluti dalla valle di Blenio” ed è dedicata al losannese Samuel Abraham Schnegg che nel 1912 effettuò un reportage turistico in valle per conto della neonata associazione Pro Blenio. Ne scaturirono una serie di cartoline, un opuscolo illustrato e un album con stampe originali. Aperta il sabato e la domenica ore 14:00-17:00, oppure su appuntamento telefonando allo 091 871 12 63 o 091 871 15 83.

La Congiunta, un parallelepipedo da scoprire

Il museo La Congiunta, una moderna costruzione dell’architetto Peter Märkli situata all’entrata nord di Giornico, tra il fiume Ticino e la ferrovia, ospita i rilievi e le sculture dell’artista zurighese Hans Josephsohn, realizzate tra il 1950 al 1991. La chiave per accedervi si può chiedere all’osteria sulla strada principale nel centro del paese.

Redazione

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