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Filippine, dove il Natale si chiama Pasko. E la festa dura quattro mesi

Le feste che non ti aspetti: le celebrazioni di fine anno sono molto sentite anche nelle Filippine, dove il Natale è in realtà conosciuto come Pasko, è un evento importante e, a differenza della maggior parte delle altre aree del mondo, i filippini iniziano a festeggiare la festività a settembre.

I mesi “-embre”, annunciano infatti l’inizio della stagione natalizia con le tradizionali lanterne, i canti nei negozi e i regali di Natale impilati sugli scaffali. E naturalmente i festeggiamenti proseguono fino ad arrivare al loro culmine tra fine anno e l’inizio dell’anno nuovo.

Le tradizioni natalizie filippine sono una parte significativa della cultura, in parte dovuta al fatto che il 90% del Paese è cristiano (di cui l’80% è cattolico), segnando il periodo natalizio più lungo a livello globale. Le famiglie si riuniscono celebrando con riti occidentali, come gli alberi decorati, e con quelli più orientati alla fede, come la Messa di mezzanotte. A settembre il Paese inizia ad addobbare le strade e le case, mentre i negozi iniziano a suonare canti e musiche natalizie già dal giorno di Ognissanti, il 1° novembre. A scuola e a lavoro vengono organizzati eventi che di solito includono grandi feste, viaggi fuori città, lavori di beneficenza, concerti e quello che i filippini chiamano “monitor-monita” che è una versione filippina del “Secret Santa” americano.

Le celebrazioni ufficiali iniziano poi il 16 dicembre in tutte le isole del Paese, la gente si riunisce per le messe di Natale all’alba, chiamate “Misa de Gallo” o “Simbang Gabi“. Queste messe durano nove giorni e risalgono ai missionari spagnoli che introdussero questa pratica nel XVII secolo. La notte della Vigilia è chiamata Noche Buena, e in questa occasione viene servito un generoso banchetto subito dopo che la maggior parte delle persone torna a casa dalla messa di mezzanotte.

Alcune tradizioni culinarie filippine includono gli spaghetti dolci filippini, le tagliatelle arancioni del Pancit Malabon e il Lechon, o maialino da latte, che di solito è il protagonista delle celebrazioni. Anche i dolci non possono mancare, non solo sulle tavole ma anche nelle bancarelle delle strade, come il Sapin-sapin è un dolce glutinoso a strati, colorato di bianco, giallo e viola; la Bibingka è un dolce di riso che si cucina in una pentola di argilla e si ricopre di cocco tritato e zucchero; e il Biko è un dolce di riso allo zucchero di canna.

Durante tutte le feste, che finiscono il giorno dell’Epifania, è infine normale incrociare per strada gruppi di filippini che vanno nelle case per intonare i canti natalizi alle famiglie.  Per ricompensarli viene offerto loro il “salabat“, una bibita calda fatta di zenzero, e dei “kakanin“, dei dolci al riso.

Marco Merli

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