Poco più di dieci anni dopo, nel 1907, aprirono all’ombra della Mole i primi studios dello Stivale dove, nel 1914, fu girato Cabiria, pioniere del genere Kolossal.
La nascita di Cinecittà, tra le due Guerre, non ha spento a Torino la passione e la propensione nei confronti della settima arte. Si susseguono in città, grazie anche al lavoro della Film Commission Torino Piemonte, nuove produzioni cinematografiche da tutto il mondo, grandi e piccole, da quelle con budget a otto zeri agli home movies.
Il capoluogo piemontese fa dunque da sfondo a numerose pellicole, insospettabilmente anche a quelle ambientate altrove. Molte di queste coinvolgono l’universo delle Residenze Reali Sabaude del Piemonte, gioielli architettonici riconosciuti dall’Unesco nella lista dei Patrimoni dell’Umanità sin dal 1997. Così si porta sul grande e sul piccolo schermo l’Italian Royal Experience.
Ecco dunque alcune pellicole girate anche nelle residenze sabaude.
Un intramontabile kolossal hollywoodiano, interpretato da Audrey Hepburn nei panni di Nataša e da Vittorio Gassmann in quelli di Kuragin, per il quale è stata “ricostruita” l’Europa orientale intorno al Castello del Valentino e alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, diventate ambientazioni ideali per i balli imperiali e feste di corte, i cui interni barocchi diventano i saloni dell’aristocrazia russa.
Villa della Regina figura come quartier generale dove una banda senza scrupoli pianifica il colpo della vita, ai danni di un convoglio che trasporta i ricavi della Fiat dall’Aeroporto alla città: hackerando il sofisticato (un unicum, per l’epoca) sistema di gestione computerizzato dei semafori cittadini, riusciranno nell’impresa di seminare la polizia a bordo di tre Mini (una blu, una rossa e una bianca), con scene iconiche come quella dell’inseguimento sulla Pista del Lingotto. Una curiosità: il film viene apertamente citato dalla stessa Fiat nello spot televisivo della Grande Punto (2007), dove tre esemplari sfrecciano per le strade di Torino richiamando l’illustre precedente, ma questa volta in verde, bianco e rosso.
Un’ambiziosa produzione anglo-statunitense sceglie le Residenze Sabaude per il prequel di un titolo di grande successo come The King’s Man, con Ralph Fiennes protagonista. È infatti tra le sale del Castello di Racconigi che si muove l’Arciduca Francesco Ferdinando, prima che in una Sarajevo belle epoque ambientata su Lungo Po Diaz venisse versata la proverbiale goccia che fece traboccare il vaso dello scoppio della Grande Guerra.
Nella sala da ballo del Palazzo Reale, invece, l’imponente mole di Rasputin, accolto da sovrano, troneggia durante la festa di Natale e, a fare da contraltare, nella Galleria Grande e nella Cappella di Sant’Uberto di una Venaria che sa di San Pietroburgo, l’abdicazione di Nicola II.
Tra le fiction italiane più seguite a metà degli anni Duemila, Elisa di Rivombrosa ha portato nelle case degli italiani, puntata dopo puntata, gli spazi del Castello di Aglié, con picchi di share del 41%. Le prospettive geometriche dei giardini del castello, dove in segreto Elisa (Vittoria Puccini) incontrava il conte Fabrizio (Alessandro Preziosi), sono ancora oggi quasi una meta di pellegrinaggio per gli appassionati, insieme alla scalinata monumentale del castello.
La “mascalzonata” di Sorrentino, come ebbe a descrivere “Il Divo” il personaggio a cui la pellicola si ispira, Giulio Andreotti, ricostruisce alcuni dei luoghi del potere della Prima Repubblica all’interno delle Residenze Sabaude: è infatti girata nella sala da ballo di Palazzo Reale a Torino, la scena in cui egli riceve da Cossiga il suo settimo mandato da Premier. Sempre a Torino, l’abitazione di Andreotti nel Palazzo Saluzzo di Paesana, quella in cui viene arrestato Ciarrapico in Palazzo Birago di Borgaro e la bouvette di Montecitorio, al Circolo dei Lettori.
Claudio Bisio, presidente della Repubblica: l’attore alessandrino, nei panni del bibliotecario Giuseppe “Peppino” Garibaldi, omonimo dell’Eroe dei Due Mondi, viene nominato per errore Capo dello Stato. Ancora in abiti da pesca viene condotto in un Quirinale ambientato tra le sale della Reggia di Venaria. Nel corso del film riconosciamo altri luoghi sabaudi torinesi, come Palazzo Reale, gli Archivi di Stato, l’Accademia delle Scienze e Palazzo Carignano.
Recentemente premiata ai David di Donatello, la produzione italo-francese di Le Déluge ripercorre le ultime drammatiche settimane della vita di Maria Antonietta (Mélanie Laurent, la Shoshanna di Bastardi Senza Gloria) e Luigi XVI (Guillaume Canet), imprigionati in attesa della sentenza alla Tour du Temple insieme alla loro famiglia. Questo setting parigino è stato ricollocato, per sette settimane di riprese, nelle Residenze Sabaude, tra le quali riconosciamo il Castello Ducale di Agliè, la Reggia di Venaria, la Palazzina di Caccia e il parco di Stupinigi.
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