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Blue Monday, viaggio tra le città fantasma nel giorno più triste dell’anno

È il giorno più triste dell’anno e in genere cade nel terzo lunedì di gennaio. Stiamo parlando del Blue Monday, nato dal lavoro di uno psicologo nonché accademico della Cardiff University: Cliff Arnall. Lo studioso ha creato un’equazione vera e propria in grado di calcolare il giorno “col più alto fattore di depressione” dell’anno.

Nello specifico, l’equazione è C(P+B) N+D. Dove C sta per “temperatura media”, P sta per “i giorni dall’ultima paga”, B sta per “i giorni fino al prossimo festivo”, N sta per “il numero di notti passate a casa nel mese” e D sta per “il numero di ore diurne medie”. Con questi fattori, secondo Arnall, si sarebbe in grado di calcolare quando cade il Blue Monday, ovvero il terzo lunedì del mese.

In occasione del giorno più triste dell’anno, è quasi d’obbligo un viaggio tra le città fantasma più desolate e inquietanti del mondo da poter visitare appena sarà possibile tornare a viaggiare.

In Messico, La Isla de las Munecas era la casa di un eremita, Julian Santana Barrera, che viveva isolato sul canale Xochimilco. La leggenda narra che l’uomo trovò una ragazza annegata nel canale e appese bambole in tutta l’isola per placare il suo spirito. L’isola col tempo è diventata una popolare attrazione turistica, con molti visitatori che arrivano con bambole da aggiungere alla, un po’ macabra, collezione. Nel 2001 anche il corpo di Julian fu trovato annegato, presumibilmente nello stesso punto in cui era stata rinvenuta la ragazza.

In Giappone, l‘isola di Hashima, conosciuta anche come “Isola della corazzata”, ospita un impianto abbandonato per l’estrazione del carbone ed è una giungla misteriosa di edifici fatiscenti di cemento e resti impolverati appartenuti ai suoi antichi abitanti. Dal 1974, a causa della chiusura dell’impianto minerario, Hashima è stata abbandonata e oggi è inserita in numerosi percorsi turistici.

Abbandonata dopo il disastro di Chernobyl del 1986, Pripyat era una città fiorente, che ospitava circa 50mila persone, prima che il più grave disastro nucleare della storia colpisse l’Ucraina. La zona più misteriosa della città è il parco giochi, che con gli autoscontri arrugginiti e le giostre fatiscenti, è uno spettacolo desolante e spettrale.

In Francia, Oradour-sur-Glane è rimasto com’era dal momento in cui la strage nazista ha spazzato via la popolazione nel 1944. Ben 642 persone sono morte in un orribile attacco, in maggioranza donne e bambini. Il paese è rimasto intatto, così come il generale Charles de Gaulle ha dichiarato, affinché serva da memoriale per la crudeltà dell’occupazione nazista.

Kolmanskop, in Namibia, è un antico villaggio noto per l’estrazione dei diamanti ed è stata la base di minatori tedeschi in cerca di prosperità. Tuttavia, poiché il prezzo dei diamanti è precipitato dopo la Prima Guerra Mondiale, il centro in stile architettonico tedesco nel bel mezzo di un deserto africano è stato abbandonato. Nel corso del tempo, le case sono state invase dalla sabbia, fino a riempire completamente le stanze. I turisti le possono visitare, ma devono fare attenzione a non pestare i serpenti che si nascondono sotto la sabbia.

Migliaia di persone hanno vissuto e lavorato per oltre 60 anni a Humberstone, il deserto insopportabilmente secco del nord del Cile, portando avanti il più grande deposito al mondo di ‘salnitro’ (nitrato di potassio). Anche se non del tutto abbandonato (circa 250 abitanti vivono ancora qui), la maggior parte degli edifici sono ormai vuoti e fatiscenti. Oggi questo è un luogo popolare fra i turisti e uno dei più incredibili (e strani) Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

Port Arthur, cittadina nella Penisola di Tasman, è considerata uno dei luoghi più infestati d’Australia, essendo stata per anni una colonia penale. Oltre ad essere la casa di criminali, è anche il luogo del terribile massacro di Port Arthur del 1996. Alcune persone in visita hanno avvistato figure spettrali, nonché udito rumori strani e il suono di una campana della chiesa, che non è stata in funzione per anni.

Immerso tra le colline della catena montuosa della Sierra Nevada, in California, Bodie è una delle più famose città fantasma del Nord America, la classica città del Far West. Alcuni degli edifici di questa antica città mineraria sono rimasti in piedi e ancora pieni di tesori polverosi, legati al passato della città.

Grytviken, nella Georgia del Sud, è una stazione baleniera in Antartide abbandonata nel 1966, dopo che la caccia decimò la popolazione di balene al punto che non valeva la pena di continuare. Tutto ciò che rimane dello stabilimento sono navi spettrali ed edifici fatiscenti, così come il cimitero spettrale dov’erano sepolti gli ex lavoratori.

Redazione

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