La quindicesima edizione della Guida Michelin della città incorona Tokyo non solo “al top gastronomia globale, ma anche come luogo in cui si creano i trend globali”, come dichiara il direttore internazionale della Guida Gwendal Poullenec, grazie ai suoi 432 ristoranti, di cui 203 stellati (da una a tre stelle) e 229 suggerimenti Bib Gourmands.
E a poche settimane dal Capodanno, una delle festività più importanti per i giapponesi, fervono i preparativi intorno alla cucina tradizionale Osechi. Si tratta di una collezione di piatti tipici del Capodanno giapponese, ognuno dei quali porta nel suo nome o nella sua forma un significato simbolico di buon auspicio per il nuovo anno, in ambiti che possono spaziare dalla fertilità, ai raccolti abbondanti o fino alla ricchezza economica.
Poiché richiedono una lunga e laboriosa preparazione, oggi è molto comune acquistarli da ristoranti, confezionati nelle tradizionali scatole impilabili jubako, per poi gustarli a casa. E anche quest’anno saranno numerosi gli abitanti della capitale del Giappone che sceglieranno di rimanere a casa per le festività per precauzione e moltissimi di loro acquisteranno esternamente i piatti di cucina Osechi. Così anche gli hotel più esclusivi della capitale preparano le loro tradizionali jubako e le adattano alle nuove esigenze, fornendo un servizio di asporto e consegna.
L’Hotel New Otani Tokyo, nel quartiere di Chiyoda, per esempio, propone una jubako deluxe a ben 6 livelli, adatta a 4-6 persone e preparata con la collaborazione degli chef di cucina giapponese, occidentale e cinese dei ristoranti dell’hotel con pietanze esclusive. Una tra tutte: il roast-beef di wagyu di Saga.
L’Hotel Gajoen Tokyo, un hotel-museo con più di 90 anni di storia che si trova nel quartiere di Meguro, offre tre tipologie di jubako a uno o due livelli, a scelta tra cucina giapponese tradizionale, cinese e persino italiana. Infine l’Hotel Hilton Tokyo, nel quartiere di Shinjuku, si unisce agli hotel che offrono servizio di consegna a domicilio delle proprie jubako per la prima volta dall’apertura della sua attività nel 1963, con una selezione di piatti tradizionali e insoliti, come il gratin e il pesce palla fritto. Venti i piatti tra cui scegliere, per comporre una jubako a un livello in edizione limitata di soli 100 pezzi ideati dallo chef Genta Aoyagi del ristorante giapponese Junisoh.
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