FOOD

A Milano c’è Valhalla, il primo ristorante vichingo d’Italia

Se per San Valentino volete davvero stupirla/o, prenotate un tavolo al Valhalla, il primo ristorante vichingo d’Italia, situato in zona Navigli a Milano. Non la/o porterete semplicemente a cena, ma a vivere un’avventura sensoriale in un mondo lontano, nel paradiso vichingo di Valhalla e nei boschi magici e misteriosi delle saghe norrene.

È a queste atmosfere che si è ispirato lo scenografo e artista milanese Pietro Spoto per ripensare i nuovi spazi del ristorante gestito dai giovani imprenditori Igor Iavicoli (33 anni) e Milena Vio (29 anni), appassionati di mitologia nordica. Ambienti progettati attingendo a una storia antica per offrire un’esperienza completa della cultura norrena, in un contesto che desta meraviglia e curiosità.

Il culto, la natura, il viaggio e l’ignoto sono i quattro capisaldi che hanno permesso di cesellare uno spazio estremamente narrativo in cui scoprire ogni volta nuovi elementi e dettagli evocativi. Dal maestoso salone che rappresenta il mondo divino di Odino, dove ogni giorno va in scena un sontuoso banchetto, si passa ad ambienti più raccolti, delimitati da tende o circondati da paesaggi immaginati su tessuti che sfarfallano e vibrano a ogni movimento dell’aria.

La proposta gastronomica del locale punta sulla selvaggina cotta alla brace o trattata con la tecnica della bassa temperatura. Ogni piatto ha un nome vichingo che richiama una leggenda della saga norrena vichinga, come Sigfrido, ovvero il carrè di cervo; Hjalprek, il carpaccio di manzo, pomodori confit, scalogno glassato e maionese affumicata; Gunther, le back ribs di manzo irlandese; Starkadr, il Tomahawk irlandese.

Il menù di San Valentino si apre invece con Odino, tartare di cervo, cipolla rossa agrodolce e spuma di pane al pino, seguito Askr, Filetto di vitello alla brace con sbrise e topinambur arrosto, per chiudere in dolcezza con Freya Red velvet con mousse al cioccolato piccante, gelato al mascarpone, glassa e crunch di lamponi, ispirata alla dea della bellezza e dell’amore sessuale.

Maria Grazia Casella

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