ART&CULTURE

A Londra la più grande mostra su Alice nel Paese delle Meraviglie

Alice: Curiouser and Curiouser. È questo il titolo scelto dal Victoria and Albert Museum di Londra per la grande retrospettiva che dal 27 giugno 2020 al 10 gennaio 2021 celebra Alice’s Adventures in Wonderland di Lewis Carroll, un grande classico che, dopo oltre 150 anni, continua a ispirare cinematografia, fotografia, teatro, moda, arte e musica.

Oltre 300 oggetti che spaziano tra film, performance, moda, arte, musica e fotografia, compongono la più approfondita ricognizione mai fatta sul fenomeno Alice. Progettata da Tom Piper, pluripremiato designer teatrale noto per i suoi progetti scenici per la Royal Shakespeare Company e la Royal Opera House, la mostra presenta scenografie teatrali, proiezioni digitali su larga scala e ambienti immersivi, tra cui porte segrete e schermi interattivi, che conducono il visitatore nella sotterranea Sainsbury Gallery per tracciare l’evoluzione delle storie surreali di Lewis Carroll dal manoscritto a fenomeno globale.

L’esposizione è divisa in 5 sezioni a tema: Creating Alice, Filming Alice, Reimagining Alice, Staging Alice e Being Alice. La prima sezione, ripercorre le origini di Alice in una Oxford vittoriana, svelando le persone, la politica e i luoghi che hanno ispirato Lewis Carroll e presenta ai visitatori la “vera” Alice e la sua famiglia. Accende anche i riflettori sulla collaborazione creativa tra Carroll e John Tenniel.

Il romanzo ha ispirato numerose produzioni teatrali e film e Filming Alice esamina lo sviluppo creativo di Alice sullo schermo nel corso del 20° e 21° secolo, a partire dal primo film basato sui libri nel 1903, proseguendo con il concept art del film Alice nel paese delle meraviglie di Walt Disney nel 1951 e non dimenticando l’adattamento di successo di Tim Burton del 2010.

Attingendo al surrealismo e alla psichedelia degli anni ’60, Reimagining Alice celebra le reinvenzioni del Paese delle Meraviglie attraverso opere di Salvador Dalí, Yayoi Kusama, Max Ernst e Peter Blake e la musica dei Beatles. Il museo mette in evidenza questa sezione con un’esperienza visiva strabiliante: il tea party di Mad Hatter con proiezioni digitali psichedeliche e giocose e un invito a una partita di croquet Flamingo.

Staging Alice esplora il modo in cui i racconti del libro hanno trovato spazio nella danza, nella musica e nello spettacolo, dando vita a spettacoli maestosi come le produzioni internazionali in Svizzera e Russia.

La sezione finale, Being Alice affronta il fascino e la reinvenzione nei giorni nostri di Alice nel Paese delle Meraviglie attraverso l’arte, la scienza e la cultura popolare e comprende illustrazioni di John Tenniel, Ralph Steadman e Disney, nonché costumi di scena, moda di Iris van Herpen e Viktor e Rolf e fotografia di Tim Walker e Annie Leibovitz.

«Alice incoraggia tutti noi a mettere in discussione, imparare, esplorare e sognare – spiega Kate Bailey, senior curator of Theatre and Performance presso il V&A e curatrice della mostra – Scoprire perché è una fonte infinita di ispirazione per alcune delle menti più creative del mondo è stata un’avventura straordinaria. Non vediamo l’ora di accogliere visitatori di tutte le età nel magico e meraviglioso Paese delle Meraviglie di Alice, per immaginare il loro mondo dall’altra parte dello Specchio».

Il percorso si chiude con una nuova installazione di arte digitale ispirata al secondo capitolo del romanzo, Alice Through the Looking Glass. Un autentico viaggio nel Paese delle Meraviglie, che inizia con la discesa nella tana del Bianconiglio e si conclude con l’uscita attraverso lo specchio, ideale ritorno al mondo reale in cui ogni visitatore è chiamato a scrivere il proseguimento della propria storia.

Antonella Caporaso

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