Categories: ART&CULTURE

Viaggio tra le ex fabbriche italiane nella “Guida al turismo industriale”

I luoghi dove è nato il Made in Italy, ex fabbriche diventate gallerie d’arte, musei di impresa e archivi storici: l’Italia è ricca di “monumenti” particolari, e ora una guida li racconta.

Si chiama “Guida al turismo industriale” (Morellini Editore) il volume scritto da Jacopo Ibello, cofondatore e presidente dell’associazione Save Industrial Heritage, che percorre il Paese dal Piemonte alla Sicilia in 300 destinazioni, per altrettanti luoghi della produzione, della manifattura e dell’industria che meritano di essere scoperti e visitati e che portano l’eredità del nostro saper fare.

Un viaggio che evidenzia lo stretto legame tra le produzioni di ogni tipo e i territori e le culture di appartenenza: dal distretto dell’automobile torinese alle grandi officine marittime, passando per i villaggi operai di fine Ottocento, fino agli esempi industriali “illuminati” novecenteschi – tra i quali spicca il caso Olivetti –, e alle produzioni locali e dalla storia affascinante come il marmo toscano, la liquirizia calabrese o le saline siciliane.

Negli ultimi anni, infatti, il patrimonio industriale è diventato un tema d’interesse anche per il turismo: sono nati percorsi locali e regionali, reti di musei e sistemi di promozione del territorio, per valorizzare questo grande patrimonio che comprende sia l’archeologia industriale – fabbriche dismesse o diventate musei e luoghi di cultura, arte, eventi e spettacoli – sia la cosiddetta cultura d’impresa, che include i musei e gli archivi aziendali e le visite all’interno di impianti industriali ancora attivi.

Design e moda, prodotti enogastronomici, ma anche ferrovie, acquedotti, centrali elettriche, cantieri navali. Tra le star più blasonate la Fiat a Torino, tra le perle nascoste lo stabilimento della dinamite ad Avigliana, senza dimenticare la Centrale dell’Acqua che a Milano si può visitare come un museo o, sempre restando in terra meneghina, la vecchia fabbrica di tram e carrozze che oggi ospita mostre e laboratori.

E tra le mete industriali o quasi d’Italia non mancano quelle immerse nella natura, come le suggestive saline di Marsala e Trapani in Sicilia, i paesaggi duri delle miniere in Sardegna, o ancora l’acqua che scivola verso il Finibus Terrae, con la scenografica cascata finale dell’Acquedotto pugliese a Santa Maria di Leuca.

Mariangela Traficante

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