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Viaggi all’estero: sì, ma dove?

La Fase 2 bis, che consentirà anche al turismo di ripartire (a piccoli passi, s’intende), prevede dal 3 giugno la riapertura delle frontiere italiane.

Quindi, accesso libero a tutti i cittadini dell’area Schengen, inclusi svizzeri e monegaschi, senza distinzioni, abolendo la quarantena preventiva e le autocertificazioni.

Questo permetterà ai turisti di spostarsi in tutta la nazione sotto l’occhio vigile dell’Ecdc, l’Agenzia Ue per le malattie, a cui toccherà mappare tutto il territorio europeo per eventualmente bloccare il flusso di viaggiatori tra aree con una alta densità di contagio.

Ma per capire bene quale destinazione scegliere e non incappare in restrizioni e blocchi, in vista di un futuro viaggio, ecco le direttive Paese per Paese:

GERMANIA. La Germania punta a eliminare l’allerta sui viaggi attualmente in vigore su scala mondiale il 15 giugno. L’ingresso è consentito unicamente ai cittadini tedeschi e ai cittadini stranieri che siano residenti in Germania o che abbiano comprovati motivi di lavoro di urgenza per entrare nel Paese. Rimane vietato l’ingresso nel Paese per motivi turistici o per fare compere. L’uscita dal Paese è regolarmente consentita: per chi rientra entro i cinque giorni non è prevista la quarantena.

L’ingresso nel Paese è anche consentito ai cittadini Ue che siano in transito verso il proprio Paese di origine o di residenza, ma solo se possono dimostrare che si continuerà il viaggio verso la destinazione finale. Dal 7 aprile è prevista la quarantena obbligatoria di 14 giorni per chi entra in Germania dall’estero.

FRANCIA. Il confine con l’Italia è aperto ma non si può attraversare solo per motivi turistici. Restano chiuse le frontiere esterne all’area Schengen tranne per coloro che rientrano in patria. Le frontiere interne come quelle con l’Italia sono rimaste aperte. Per entrare occorre però munirsi di apposita certificazione scaricabile dal sito dell’ambasciata italiana a Parigi. Anche la Francia come la Germania punta ad allentare queste misure dal 15 giugno. 

AUSTRIA. Fino al 31 maggio, fatti salvi motivi particolari di salute e di visita ai familiari è permesso l’ingresso via terra in Austria da Svizzera, Lichtenstein, Germania, Ungheria, Slovenia e Italia purché si abbia un certificato medico attestante la negatività al Covid 19, non risalente oltre i 4 giorni. In assenza di tale certificato è obbligatorio sottoporsi ad un isolamento fiduciario di 14 giorni. Tale disposizione non si applica a cittadini austriaci e di chi risiede o è domiciliato nel Paese. I voli con l’Italia sono formalmente sospesi fino al 22 maggio mentre i collegamenti ferroviari fino al 25 giugno. 

BELGIO. Le autorità belghe hanno reintrodotto i controlli di frontiera dal 20 marzo, per impedire l’accesso al Paese a chi non ne abbia reale necessità. I viaggiatori atterrati a Zaventem ricevono una nota informativa con l’invito ad osservare un periodo di autoisolamento a domicilio per 14 giorni.

BULGARIA. Dal 18 marzo 2020 e fino a data da definire è in vigore divieto di ingresso per i viaggiatori provenienti dall’Italia. 

CIPRO. Prorogata fino al 28 maggio l’interruzione dei collegamenti aerei commerciali solo per i voli in ingresso, non per quelli in uscita. Dal 14 marzo possono entrare a Cipro cittadini ciprioti, cittadini residenti legalmente nella Repubblica di Cipro, lavoratori, studenti, diplomatici, solo se muniti di un certificato medico che attesti il superamento del test per coronavirus, rilasciato entro i quattro giorni precedenti all’arrivo da un centro abilitato del Paese d’origine. Rimane in vigore per tutti l’obbligo di quarantena presso struttura statale, con la sola eccezione per le persone che si erano recate all’estero per motivi di salute. 

CROAZIA. Vietato attraversare la frontiera croata in entrambi i sensi. Eccezioni, sempre nel rispetto delle misure sanitarie sono previste, a seconda del Paese di provenienza, per diplomatici, militari, personale medico e sanitario, autotrasportatori, lavoratori transfrontalieri. Riguardo ai collegamenti tra Italia e Croazia al momento sospesi tutti i collegamenti aerei, ferroviari, a mezzo autobus e marittimi. È possibile rientrare solo con autovettura privata.

GRECIA. Il Paese riaprirà le sue frontiere al turismo il 15 giugno. Dal 14 marzo erano stati sospesi tutti i voli da e per l’Italia e dal 15 marzo anche i collegamenti marittimi. Chi entra in Grecia era sottoposto a quarantena di 14 giorni con multe fino a 5mila euro per coloro che non la rispettano. I passeggeri in arrivo all’aeroporto di Atene tranne quelli in transito devono sottoporsi a un test per coronavirus effettuato presso una struttura alberghiera. 

IRLANDA. Tutti i viaggiatori in arrivo in Irlanda sono obbligati a mettersi in autoisolamento per 14 giorni in luogo chiuso, evitando i contatti con altre persone. All’ingresso in Irlanda, è prevista la compilazione di un modulo che il servizio sanitario Hse potrà utilizzare per eventuali controlli.

ISLANDA. La compagnia aerea Sas e la compagnia aerea Norwegian hanno sospeso i collegamenti aerei tra l’Islanda e l’Italia fino a nuovo avviso. 

MALTA. Le autorità hanno disposto la chiusura dello spazio aereo a partire dal 20 marzo. Di volta in volta autorizzati esclusivamente i cargo commerciali, i voli umanitari ed eventuali voli commerciali “speciali” per facilitare il rientro degli stranieri.Chiunque giunga a Malta dall’estero deve sottoporsi ad una quarantena di 14 giorni a decorrere da quello dell’arrivo a sue spese se in albergo pena una sanzione di 3mila euro. 

NORVEGIA. Le Autorità norvegesi hanno disposto la chiusura delle frontiere per tutti i viaggiatori in arrivo dall’Italia. A partire dal 16 marzo 2020, sono stati temporaneamente re-introdotti i controlli in entrata ed uscita delle frontiere interne ed esterne dell’area Schengen. 

POLONIA. Vietato l’ingresso nel Paese fino al 12 giugno per tutti gli stranieri salvo coloro i quali abbiano un titolo di soggiorno, lavoro o altro legame documentato con la Polonia, previa quarantena obbligatoria. 

PORTOGALLO. Il Parlamento portoghese ha approvato un nuovo decreto con cui si proroga di 15 giorni lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a partire dal 17 aprile. Nella stessa data, le autorità locali hanno inoltre prorogato di 30 giorni il divieto di traffico aereo da e per Paesi extra UE. Resta sospeso il traffico aereo con Italia e Spagna. 

REGNO UNITO. Il governo inglese ha invitato le persone che hanno viaggiato nei comuni italiani attualmente sotto ordinanze restrittive a isolarsi in casa e chiamare l’Nhs al numero 111 per informarli, anche in mancanza di sintomi.

SLOVENIA. Dal 12 maggio l’aeroporto di Lubiana è stato riaperto ai voli commerciali internazionali (tutti i voli fino a fine maggio sono in ogni caso stati cancellati dalle compagnie aeree). Sono stati istituiti quattro punti di controllo nell’area di confine dei collegamenti stradali con la Repubblica Italiana, presso i seguenti valichi di frontiera: Sant’Andrea / Vrtojba, Fernetti / Fernetiči, Pese / Krvavi potok (aperto solo dalle 05:00 alle 23:00, unico valico attraversabile anche a piedi), Rabuiese / Škofije.

SPAGNA. Il governo spagnolo ha abrogato il divieto d’ingresso nel Paese, imposto oltre due mesi fa, voli e le navi passeggeri – ad eccezione di quelle da crociera – provenienti dall’Italia. La decisione è stata presa dal ministero dei Trasporti ed è stata pubblicata martedì 19 maggio sulla Gazzetta Ufficiale. Rimane in vigore comunque, per tutti gli stranieri in arrivo nel Paese, l’obbligo di quarantena di 14 giorni.

SVIZZERA. Esiste il divieto di ingresso per tutti i viaggiatori con le sole eccezioni dei cittadini svizzeri in rientro, dei cittadini del Liechtenstein, di stranieri che abbiano un permesso di soggiorno svizzero e dei lavoratori frontalieri.

TURCHIA. La Turkish Airlines mantiene la sospensione dei voli interni ed internazionali fino al 28 maggio, mentre l’aeroporto di Sabiha Gökçen ha riaperto e la Pegasus Airlines ha annunciato una ripresa di alcuni collegamenti domestici dal 28 maggio e di alcune tratte internazionali a partire dal 1 giugno. È imposto il divieto di entrata e uscita dalle 30 città più grandi della Turchia e da 24 delle 31 province presenti nel Paese, con alcune eccezioni per veicoli logistici, per il traffico di transito con permesso e per uscite di carattere necessario (acquisti di generi alimentari e farmaceutici).

Redazione

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