Che cosa accade in questi casi? Negli Usa un negozio, in accordo con le linee aree, recupera borsoni e affani mai reclamati e ne vende il contenuto. Anche online, dato che quest’anno ha lanciato l’eshop per festeggiare il cinquantesimo anniversario di attività.
Unclaimed Baggage è un magazzino di oltre 4.600 mq che si trova a Scottsboro, in Alabama. Aperto dal 1970, si occupa appunto di dare nuova vita a abiti, oggetti e gioielli dimenticati. In caso di smarrimento, le compagnie aeree pagano un indennizzo al passeggero. Se poi il bagaglio viene comunque ritrovato, spiega il sito del negozio, si aspettano tre mesi e, qualora non si faccia vivo nessuno, viene considerato abbandonato. Succede a meno dello 0,03% di tutte le valigie degli aeroporti.
Qui entra in gioco Unclaimed Baggage, che, tramite accordi di acquisto di articoli non reclamati con le compagnie aeree nazionali e con altre compagnie di trasporto, prende in carico i bagagli non reclamati e li analizza, decidendo se il contenuto può essere rivenduto, donato a progetti sociali oppure riciclato. Secondo quello che si legge sul sito, ogni giorno vengono passati in rassegna circa settemila oggetti.
Un terzo di quel che viene rinvenuto finisce in vendita nel negozio o, da pochi mesi, online. Tra gli oggetti più bizzarri scovati in 50 anni di lavoro ci sono una maschera funeraria dell’Antico Egitto, un gonnellino di paglia hawaiano, un antico liuto, un serpente a sonagli vivo.
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