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Un tè a Balmoral Castle a casa di sua maestà Carlo (ma solo per pochi)

Un tè con re Carlo, o quasi: la Royal Family apre ai turisti le porte di Balmoral, sale private che si potranno visitare per la prima volta, ma attenzione: i fortunati potranno essere pochi, sia perchè l’apertura è limitata, sia per i prezzi non proprio da commoner.

Balmoral Castle è la tenuta nelle Highland scozzesi, residenza reale fin dal 1852, quando il principe Albert la acquistò per la regina Vittoria. Amatissima dalla regina Elisabetta II, la sovrana amava trascorrere qui l’estate con la famiglia, e proprio qui è venuta a mancare, l’8 settembre del 2022 (la sua bara fu posta nella sala da ballo del castello). In determinati periodi dell’anno – quando non è presente la famiglia reale, quest’anno per esempio fino all’11 agosto, si possono visitare i giardini e la sala ballo, ma ora per la prima volta Charles III ha deciso di aprire al pubblico anche alcuni importanti spazi interni, ma solo fino al 4 agosto. E il ticket d’ingresso costa tra le 100 e le 150 sterline.

I tour guidati, riservati a piccoli gruppi, 40 visitatori al massimo al giorno (dieci persone per turno), prevedono anche il famoso tè delle cinque. I visitatori potranno così varcare la soglia del castello e ammirare la sua hall, aggirarsi tra le sale da pranzo, sia quelle per cene ufficiali che gli ambienti frequentati solitamente dalla famiglia reale, nonché la biblioteca e il salotto.

Balmoral Castle non è solo un imponente maniero, conta tra l’altro ben 150 stanze, ma custodisce anche numerose opere d’arte. Alle sue pareti si trovano dipinti a firma di sir Edwin Henry Landseer, artista ottocentesco tra i favoriti della regina Vittoria, opere scelte da king Charles in persona per adornare la residenza reale delle vacanze. Landseer, ricordato soprattutto per aver realizzato i leoni che stanno alla base della colonna di Nelson in Trafalgar Square, era invitato a Balmoral tutte le estati per dare lezioni di pittura a Vittoria e Albert.

Tra gli ambienti di cui ora il manipolo di fortunati visitatori potranno varcare l’ingresso c’è appunto anche la biblioteca, dove la regina Vittoria e il suo amato Albert erano soliti fare colazione e pranzare, e che ora re Carlo ha scelto come suo studio.

Tra i cimeli testimoni di nobili tradizioni passate ci sono anche il fischietto che veniva utilizzato per chiamare l’autista e il dinner gong, che veniva suonato per avvisare gli ospiti per la cena.

Mariangela Traficante

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