ART&CULTURE

Un gioiello del turismo industriale: il villaggio operaio Crespi d’Adda

L’Italia dei borghi: il villaggio operaio Crespi d’Adda vive ancora.

Un borgo unico di fine Ottocento, in provincia di Bergamo, oggi patrimonio Unesco, un luogo sospeso nel tempo con proposte di visite supportate dalle più moderne tecnologie da visitare fino al 19 luglio per un tuffo nel passato, nella storia dell’industria italiana, in quello che è il secondo sito di turismo industriale tra i più visitati in Italia.

Crespi d’Adda, con le sue casette tutte uguali allineate, circondate da giardini e orti e delimitate dalle stesse recinzioni basse; con la grande fabbrica cotonificio che si estende su ottantamila metri quadrati, gli edifici pubblici, il suggestivo cimitero e l’affascinante centrale idroelettrica, è un luogo unico e sorprendente, dal sapore un po’ retrò.

Camminare oggi tra le vie silenziose – dal 2004 la grande fabbrica è chiusa – è un po’ come sentirsi in una fiaba o in un romanzo ambientato negli anni della prima rivoluzione industriale, in un tempo sospeso e immutato.

Il villaggio, grazie al lavoro della sua fondazione nata nel 1876 di recupero e di tutela è stato riconosciuto sito Unesco per la sua conservazione materiale che restituisce il luogo integro dal 1920, ma anche per l’eredità immateriale della famiglia fondatrice: qui fino al 1995 hanno lavorato gli operai.

Da non perdere la visita al museo multimediale del centro visitatori per scoprire la storia di Crespi tramite oggetti d’epoca, fotografie d’archivio e video realizzati da attori che interpretano personaggi che hanno fatto la storia di Crespi d’Adda. Dalla loro viva voce emerge il racconto della vita nel borgo ai tempi del lavoro nel cotonificio: c’è chi si batte per i diritti dei lavoratori, c’è la voce della moglie di Silvio Crespi; c’è il racconto del federale del periodo fascista che racconta l’operatività e l’organizzazione di Crespi.

Grazie alla realtà virtuale i visitatori possono “provare” una giornata di lavoro degli operai tra i rumorosi telai del grande cotonificio per vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio.

Vero gioiello Liberty è la centrale idroelettrica del 1909 con il parquet originale, il pannello di controllo e le 3 grandi turbine Kaplan in ghisa con asse verticale e completamente immerse nell’acqua per permettere la rotazione orizzontale che sono ancora oggi in attività.

L’Associazione Crespi d’Adda organizza nei weekend e nelle festività nuovi tour guidati che permettono di visitare il villaggio, il museo multimediale e la vicina centrale idroelettrica.

La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa.
Redazione

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